Matteo Renzi show

30 agosto 2012 | 20:22
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I temi trattati non sono nuovi: merito, donne, politica tra la gente. E’ il modo di dire queste cose che è diverso. Fresco, spumeggiante. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi che a Potenza, nel parco delle Nazioni Unite, nel pomeriggio di oggi, 30 agosto, ha presentato il suo libro, Stil Novo, si capisce subito che è uno che ci sa fare. Un bravo comunicatore
E’ in campagna elettorale per le primarie del Pd. Renzi, a Potenza, è stato accolto dal sindaco Vito Santarsiero. Con il microfono in mano, il primo cittadino toscano, riesce a catturare l’attenzione della platea, a strappare applausi e risate. La prosodia composta, ma vibrante. Il tono che passa dal serio al faceto. La vivacità dell’essere giovane. Ed è subito show. Si parte dall’antipolitica. Dal palco di Potenza Renzi critica chi ha dato del fascista a Grillo (Bersani ndr). La nostra risposta- dice- devono essere le proposte a cui far seguire i fatti”. Lui che tra la gente- si vede- ci sta benissimo, è un convinto sostenitore della politica fatta con la gente e tra la gente. “E’ brutta- ha detto- l’immagine dei parlamentari scortati per andare a fare spese all’Ikea o per andare a fare le immersioni all’Argentario”. Renzi, il rottamatore, prendendo spunto dal suo libro, e ricorrendo a qualche aneddoto, spiega che rottamare non significa buttare via il passato. E lo spiega citando le bellezze di una città come Firenze e dell’utilità che oggi quella culla di cultura può e deve avere per non rimanere solo un museo a cielo aperto. “Rottamare- ha specificato- significa che uno che sta in Parlamento da 25 anni ha fatto tutto quello che poteva dunque altro non può fare che andare a casa. Se hanno rottamato Ridge di Beautiful- ed ecco il Renzi show man- dopo 25 anni è giusto che si rottami anche chi sta in Parlamento da tanto”. Facendo un salto indietro nella storia della sua Firenze Renzi sottolinea quanto sia importante ridare valore alla cultura, “quella cosa che da’ una possibilità a tutti come- ha raccontato- avveniva quando lasciavano i bambini alla chiesa degli Innocenti. A loro veniva impartita la stessa educazione dei figli dei ricchi. Perchè- e ritorna al presente- è giusto che i nostri ragazzi abbiano tutti le stesse possibilità. Si deve far valere il merito”. E a chi non molto tempo fa gli ha detto di “mettersi in coda” Renzi risponde che è arrivato il momento di non aspettare il proprio turno come se si fosse alla cassa d’un supermercato, ma di provarci. “La vera sconfitta- ha detto-sarebbe non farlo”. Matteo Renzi è dunque in piena campagna elettorale per le primarie. E a questo proposito risponde a Bersani che si propone come l’usato sicuro. “Non credo- ha detto- che chi ha governato in questi anni possa presentarsi come l’usato sicuro visto i risultati”. Insomma per Renzi la partita è tutta da giocare. Se vinco- ha detto- metto in pratica le mie idee con voi. Se perdo non fondo un nuovo partito, ma lavoro per il Pd di cui faccio parte”. Fatto sta che, a parte le battute di spirito e gli slogan, bisogna ancora capire quali siano queste idee da mettere in pratica. Un show gradevole quello di Renzi, ma niente contenuti nuovi e forti.
Prima di andare via, quasi come una star, si concede ai tanti che gli si avvicinano per stringergli la mano o per farsi firmare una copia del suo libro. Con tutti, ma soprattutto con i più giovani (presenti in gran numero, anche giovanissimi) scambia qualche battuta, chiede cosa fanno nella vita. Per tutti ha una parola di incoraggiamento. Ha capito bene che il capitale su cui investire per tentare il cambio generazionale della politica sono loro. Dobbiamo dire al sindaco di Firenze, però, che la buona politica non è solo questione di età o di genere. E’ soprattutto questione di contenuti veri, di idee forti, di svolte praticabili.