Matteo Renzi, il vuoto e i presunti innovatori

18 agosto 2012 | 17:41
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Matteo Renzi, il vuoto e i presunti innovatori

Gente come lui fa le battaglie sul numero dei parlamentari, sul taglio delle province, sulle caserme da dismettere per dare case alle giovani coppie. Vorrebbe che “i vecchi” della politica si facciano da parte. Vorrebbe che fosse abolita la pensione ai consiglieri regionali. Lo chiamano il rottamatore.  Di cosa? Lui fa il sindaco di Firenze, amministra una città, ma non sarebbe in grado di governare un Paese. Per un motivo semplice. Lui si oppone al vecchio nel contesto di una visione partitica delle vicende politiche. Si agita, sparpaglia pensieri e slogan, provocazioni banali e di facile impatto. Tutto questo, però nel recinto del partito al quale appartiene. Fuori dal recinto non una parola, un’idea, una proposta, una prospettiva. Lui è stato capace, fino ad oggi, di portare sulla scena pubblica una vicenda interna al Pd. La maggior parte della gente dovrebbe fregarsene. Invece i mass media gli stanno dietro. E tutto sembra una grande questione nazionale, invece è un problema interno al Partito democratico. Il Pd ha un Grillo in pancia e si chiama Renzi. Uno che sa parlare, che sa incantare, ma che non convince. Insolente quanto basta e anche di più. Il sindaco di Firenze è il prodotto dei processi di vuoto che da tempo si sviluppano nei partiti in Italia. Da un lato l’arroganza della vecchia guardia, gonfia di potere e di poteri, presuntuosamente candidata a governare il Paese da sempre. Dall’altro un manipolo di giovanotti illusi i quali non solo credono di essere capaci di Governare, ma sottovalutano la portata delle tecniche politiche antiche, appannaggio di pochi, del Partito comunista e della Democrazia cristiana che fanno comunella nel Pd.  Certo, si tratta di convincere la gente sulle posizioni dell’uno o dell’altro. Ma è evidente che né Renzi, né Bersani avranno grandi spazi nella storia. A breve il “rottamatore” sarà in Basilicata. In questi giorni alcuni giovani amministratori del Pd si danno da fare per preparare l’accoglienza. Giovani senza speranza, destinati a finire in una dura lotta interna, o ad affiliarsi al vecchio potente capo di una delle correnti del partito. Renzi non rappresenta un’idea nuova della politica né ha qualcosa da dire sulle prospettive del Paese e del mondo. Certamente ha molte idee su come cambiare le caldaie in un condominio. Non mi illudo, non credo a queste sceneggiate utili solo a creare nuovi equilibri interni al Pd. Cose loro. La Basilicata non avrà vantaggi dai Renzi di turno, ancor meno ne avrà il Paese. La sfida è tutta fuori dai partiti. All’aria aperta. Ci vuole spazio, luce, sole. Campi di battaglia estesi e senza recinti. Se qualcuno vuole mettersi in gioco lo deve fare fuori dalle stanze dei partiti, fuori di casa.