“La Sider ci avvelena e nessuno interviene”

5 agosto 2012 | 18:46
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“La Sider ci avvelena e nessuno interviene”
“La Sider ci avvelena e nessuno interviene”
“La Sider ci avvelena e nessuno interviene”
“La Sider ci avvelena e nessuno interviene”
“La Sider ci avvelena e nessuno interviene”

Nel pomeriggio di domenica 5 agosto nubi di fumo nero e intenso e odore acre nell’area della Siderurgica Lucchini. Giunge in redazione il grido d’allarme dei cittadini costretti, con questo caldo, a chiudere porte e finestre per non respirare quell’aria insopportabile

Salve, sono Tonino dal quartiere di Bucaletto, scrivo questa mia mail con la speranza che ci possa essere una risoluzione definitiva al problema che vi espongo. Sono anni oramai che viviamo subendo i soprusi della siderurgica Lucchini. E’ tanto tempo che siamo costretti a respirare i fumi che da detto indotto fuoriescono rendendo l’aria irrespirabile. In questi giorni di caldo estenuante, ci costringono a chiudere porte e finestre per evitare che questi veleni entrino tra le mura domestiche, mura si fa per dire, io vivo come tante famiglie in un prefabbricato di legno che in questi periodi si trasforma in un eccellente forno a microonde. Rivolgo questa mia domanda alla magistratura, secondo voi è giusto vivere in queste condizioni? Il governo italiano sta prendendo seri provvedimenti per l’Ilva di Taranto che ha letteralmente avvelenato il popolo tarantino, cosa impedisce che vengano presi provvedimenti anche nei riguardi della Lucchini? Ci sono poteri nascosti che noi povera gente non conosciamo affinchè queste brave persone fanno il bello e il cattivo tempo a loro piacimento? Questa è l’ennesima vergogna che ricopre il nostro già malandato territorio. Cosa fanno i nostri amministratori? Il nostro sindaco, i presidenti rispettivamente della regione e della provincia, cosa fanno i magistrati che dovrebbero difendere i cittadini? Voi cari signori abitate certamente in belle e confortevoli abitazioni, noi qui viviamo nell’inferno. Personalmente vi invito a trascorrere un fine settimana con me, non fosse altro per vedere cosa fareste quando il fumo di questa fabbrica maledetta impedisce di respirare. Mi dispiace per gli operai che al suo interno lavorano, ma chi si dispiace di noi? Abbiamo e stiamo sopportando di tutto, sopportiamo il caldo che ci attanaglia, gli scarafaggi che ci circondano, sopportiamo il fatto di vivere ancora in queste casupole mentre molti che avevano diritti minori si sono trasferiti in case popolari da tempo. Stiamo mandando giù da anni che i nostri ragazzi non hanno uno spazio per tirare due calci ad un pallone, vi era un piccolo spazio sotto casa mia dove tempo fa davano sfogo alle loro energie giocando tra loro, ora hanno chiuso tutto. Sopportiamo da anni il fatto che a Bucaletto non esistono servizi, da anni mandiamo giù rospi nel vedere nostri concittadini più bisognosi di noi essere stati sbattuti fuori dal riparo di un tetto (in molti casi fatto ancora d’amianto), qui in questa bella e dannata cittadella. Non basterebbero pagine e pagine per esprimere tutte le cose che da decenni stiamo sopportando, ma vi prego, mettete fine a questo tormento, non si riesce a vivere con questo caldo immane e con questo fumo velenoso che ci uccide lentamente. Invito tutti coloro che leggeranno quest’articolo ad unirci insieme e a dare battaglia. Siamo esseri umani non delle bestie, in questo mondo nel quale se si maltratta un animale (cosa di per sè vergognosa a priori), si possono passare giustamente dei guai, noi di Bucaletto valiamo forse meno di tanti cani e gatti che abbondano in questo quartire? Ho una grande stima per lo staff di Basilicata24 e spero tanto che questo messaggio possa oltrepassare i confini della nostra regione e possa giungere a quei signori che sono al potere e al governo ai quali chiedo di rimboccarsi le maniche e di prendere i provvedimenti necessari. Anche se non credo sia assolutamente necessario, visto che già in passato altri hanno raccolto reperti fotografici, v’invio alcune immagini immortalate qualche minuto prima di scivere la presente.

Tonino MontagnuoloBucaletto Potenza