“La querela a Rosa è solo delirio di onnipotenza”

8 agosto 2012 | 12:47
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“La querela a Rosa è solo delirio di onnipotenza”

Esprimo profonda solidarietà al vicecoordinatore regionale del Popolo della Libertà della Basilicata, nonché consigliere regionale Gianni Rosa, per la querela ricevuta da parte del rettore dell’università degli studi della Basilicata. Un atto che dimostrata ancora una volta come, in questa regione, gli ambiti della libertà, intesa come legittima occasione di dissenso, di espressione del proprio pensiero, di esplicitazione della propria visione delle dinamiche politiche, si stanno sempre più pericolosamente assottigliando. Atto, inoltre,  molto grave, perché compiuto nei confronti di un consigliere regionale, che nell’esercizio del proprio ruolo politico ed istituzionale e quindi del mandato conferitogli dal popolo, si è interrogato, legittimamente, su come vengano gestiti ruoli fondamentali per le attività di un ente pubblico, quale è l’università, che sopravvive, oltretutto, solo  grazie ad un contributo annuale, di dieci milioni di euro, da parte della regione Basilicata.
Un episodio che conferma ancora una volta l’arroganza politica di una classe dirigente, che assume atteggiamenti deliranti di onnipotenza, dovuti ad un consenso elettorale molto largo, costruito, però, sul bisogno del popolo lucano, elargizioni di piccole e grandi prebende, filiere di relazioni corte, che determinano il formarsi di piccoli grumi di potere in grado di controllare il consenso anche delle persone più distanti dai loro convincimenti politici. Una classe dirigente che vuole a tutti i costi controllare pure il pensiero delle poche persone libere rimaste in questa terra e che non ama, evidentemente, il confronto democratico, attraverso cui poter
giustificare le scelte politiche compiute, anche quando esse sono relative ad incarichi dirigenziali in enti pubblici, come nel caso di specie. Il mio invito e la mia totale solidarietà, all’amico e al dirigente del mio partito, affinché l’agire politico ed istituzionale di opposizione e quindi di controllo sull’operato di chi governa questa
regione, non possa essere attenuato da tali episodi, che possono essere considerati anche, subdolamente, intimidatori.