La cultura bastonata dai conti della serva

23 agosto 2012 | 23:10
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La cultura bastonata dai conti della serva

“Trecentomila volumi preziosi per la storia del pensiero filosofico napoletano, italiano ed europeo saranno rinchiusi in un capannone e resi inaccessibili ai giovani ricercatori. L’Istituto italiano per gli studi filosofici non ha più i soldi per pagare il fitto dei locali, mentre la delibera regionale che dovrebbe fornire una nuova biblioteca non è attuata.La biblioteca dell’Istituto è stata fondata dal noto intellettuale napoletano GerardoMarotta. Un’istituzione nel capoluogo partenopeo, le cui Assise sono il punto di riferimento del pensiero scientifico e filosofico meridionale. L’avvocato ha venduto tutti i suoi beni di famiglia e contratto numerosi debiti per salvare i preziosi volumi, pagando di tasca propria i costosi affitti dei locali. Si parla di edizioni originali di Benedetto Croce, Giordano Bruno e altri giganti del pensiero italiano ed europeo”. E’ ciò che, a grandi linee,  scrivono i giornali. Quando ho letto la notizia mi è venuto un senso di vomito. Hanno sfrattato un patrimonio culturale di grande valore. L’Istituto non riceve più fondi dal Governo. E’ uno degli effetti causati da un pensiero dominante che mette al centro il denaro. Tutta la vita dei popoli occidentali è ormai appesa al filo dell’euro o del dollaro o dello yen. La cultura pret a porter oggi è legata al rating, allo spread, alle accise, ai prezzi, al valore di mercato e così via. Persino la matematica, se fosse una persona, sarebbe depressa assai. Eppure anche lei, la matematica, è filosofia pura, cultura sostanziale, scienza indispensabile. Ma entra in campo la banalità, molto spesso spacciata per razionalità, a disturbare le linfe della vitalità umana. Che sono la  cultura e la conoscenza, i saperi tecnici e sociali. E’ sconfortante. Un tempio della filosofia crolla sotto le bastonate dei conti della serva. Eppure l’economia è filosofia. Tutte le scienze moderne sono figlie dell’antica scienza filosofica. La madre uccisa dai figli manipolati da una umanità degradata nel buio delle partite doppie. Siamo nelle mani dei ragionieri e dei banchieri i quali hanno occupato il potere in tutte le sfere della vita pubblica e privata. Loro lo fanno per salvarci. Salvarci da cosa? Dalla fame? Mi dispiace, non posso accettarlo. E poi non mi fido. Voglio le biblioteche. Voglio i motori di cultura. Voglio l’Istituto italiano per gli studi filosofici. Voglio nutrire, prima di tutto, il mio cervello. La pancia può aspettare. Di questo passo non avremo il cinema e la musica, la letteratura e le altre arti della bellezza. Tutti quei conti della serva che fate dalla mattina alla sera sono una fregatura indicibile. Non ho mai visto una banca sfrattata, una borsa valori chiusa, un debito mandato a quel paese. Ma ho visto la vita delle persone mandata all’aria. Costringeteci a pagare tutte le tasse e le imposte inutili del cazzo. Ma lasciateci l’Istituto di Marotta.