“Il capogruppo del Pdl dimentica nomine familiari e intese preferenziali”

3 agosto 2012 | 18:31
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“Il capogruppo del Pdl dimentica nomine familiari e intese preferenziali”

Il capogruppo del Pdl in senso al consiglio regionale, a margine delle sue considerazioni sull’assestamento di bilancio 2012, finalmente si toglie il sassolino che conservava da anni. Addebita al movimento politico Io amo la Lucania, reo di aver depotenziato le forze di centro destra, il mancato successo alle elezioni regionali del 2010. Ignorando, o meglio facendo finta di ignorare, l’opinione che la comunità lucana ha dello stretto cerchio magico del Pdl.  Se non avesse prevalso il narcisismo e la vanesia di gloria, quelle elezioni avrebbero potuto segnare una  pietra miliare per un’ alternanza politica vera, sana e non di facciata. Come si persegue d’altra parte. Di qui, il commento al voto di bilancio. Il capogruppo del pdl confonde la differenza che passa tra consociativismo e responsabilità. Incurante delle proprie azioni e dei propri atteggiamenti (dalle nomine familiari alle intese preferenziali). Incurante delle responsabilità che occorrono in una stagione di sobrietà, per superare i momenti difficili per la comunità lucana. Nei momenti di crisi occorre responsabilità, coesione e senso civico. Un voto responsabile decide, ad esempio, di dare forza al Presidente della Regione che ferma le intese sulle estrazioni petrolifere e che da sola vale come una finanziaria. Perché rappresenta, comunque la si vuol vedere, un buon primo passo o addirittura una vittoria dei cittadini lucani  e delle tante associazioni ambientaliste se si è arrivati a questo capovolgimento di approccio. Un voto responsabile decide di dare qualche risposta e contribuire alla risoluzione di qualche problema per circa 8520 cittadini di questa regione (ma di cui si preoccupa, a favore di telecamere, solo quando vengono a protestare sotto il palazzo regionale). Persino la presa di coscienza di De Filippo sul “troppo pubblico” in questa regione. Il capogruppo del Pdl ha memoria corta, confonde (ancora una volta) il cognome di Magdi Cristiano (si scrive Allam e non Hallam) e dimentica che sono stati i lucani a bocciare la sua proposta politica.

Alfonso Ernesto Navazio, Presidente di Io Amo la Lucania