Ferragosto tra i pozzi petroliferi

11 agosto 2012 | 11:55
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Ferragosto tra i pozzi petroliferi

Il tradizionale appuntamento del Csail-Comitato Indignati Lucani per trascorrere il Ferragosto nelle aree petrolifere della Val d’Agri e del Sauro-Camastra, come alternativa alla classica gita-picn nic tra boschi e colline quest’anno avrà un significato diverso, quello della volontà di lucani come dei tantissimi pugliesi e campani amanti del nostro patrimonio naturalistico a dire “veramente” basta con ricerche ed estrazioni. Intanto, poiché il “no-bluff” alle ricerche di greggio e gas non ha validità in Val d’Agri e Sauro, noi pensiamo ad una sorta di caccia al tesoro. Se come è possibile verificare dai bollettini dell’Ufficio Minerario del Ministero dello Sviluppo Economico, ogni mese ci sono decine di domande per ottenere concessioni petrolifere e di estrazione di gas, non solo da parte delle grandi compagnie ma anche da piccole ditte individuali, non vediamo perchè non possono farlo anche i residenti del Texas lucano che sinora hanno intravisto solo le briciole del ricchissimo bussines energetico. I bollettini ministeriali sono pieni di grandi compagnie e società multimazionali come di piccoli esploratori di nazionalità australiana, inglese, canadese o Usa. Da qualche tempo però a scommettere sul petrolio e sul gas ci sono anche semplici cittadini che vorrebbero far fortuna come funzionava una volta, nel mitico Far West, con i cercatori d’oro. L’iniziativa del “ferragosto alla ricerca di petrolio e gas”, dopo la Pasquetta tra i pozzi e il presepe di Natale con il traliccio al posto della tradizionale mangiatoia è l’ennessima “provocazione” per attirare l’attenzione del Paese sul solito problema: le risorse energetiche della Val d’Agri e del Sauro non producono per le comunità locali alcun vantaggio diretto ed anzi solo effetti negativi sulle attività agricole, turistiche, l’ambiente e la salute della gente. In più dobbiamo subire da una parte la “lezione” del direttore Europa Meridionale Eni sulla difesa dell’ambiente e dall’altra il “bluff” del Governatore-Sceicco che tenta di scrollarsi di dosso il titolo di Governatore delle trivelle escogitando l’emendamento populistico e privo di benefici reali. In questo Ferragosto di indignazione il popolo del petrolio saprà far sentire la sua voce dimostrando che non siamo il popolo del Niger che si beve tutto.

Filippo Massaro, presidente Csail- Indignati Lucani