Cosa succede all’interno del Pd lucano?

4 agosto 2012 | 12:22
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Cosa succede all’interno del Pd lucano?

Cosa succede nel Pd Lucano, possibile che sia bastato un mio intervento in Consiglio Regionale per far scoppiare scintille tra De Filippo e Folino?
La mia richiesta che il rendiconto 2011 e l’assestamento di bilancio 2012, essendo atti separati, andavano discussi separatamente ha certamente dato fastidio, ma solo perché al “Gran Timoniere Vito De Filippo” ogni azione di disturbo alla sua visibilità da’ malessere. In realtà le situazioni sono molto più complicate, in casa Pd gli attriti e le contraddizioni emergono tutte, più si avvicinerà il 2013 e più si acuiranno maggiormente. I motivi sono tanti, ma partono dal disfacimento del Partito Regione, che certo controlla come una piovra tutto, ma su cui pesa molto la minore disponibilità finanziaria (pubblica) per poter continuate nell’assistenzialismo e nel soddisfacimento degli interessi della filiera. Proprio perché a loro manca la Politica, l’agire politico e di conseguenza una visione della Società Lucana. Un orizzonte che non possono avere, troppo abituati ed avvezzi ad operazioni di piccolo cabotaggio. Ma senza politica, un partito estremamente composito quale il Pd, somma di tanti ex uniti solo dall’avidità del potere, quando lo sfruttamento della Cosa Pubblica inizi ad affievolirsi, incomincia sgretolarsi. Il Pd lucano è cementificato grazie alla gestione degli apparati, ma in realtà è un coacervo di partiti personali, fondato su singole personalità e su alleanze pronte a variare. I malumori tra De Filippo e Folino, oltre che per personali visoni, sono nati per l’egemonia del Pd ed aumenteranno con la corsa verso le elezioni politiche e il futuro della candidatura alle prossime regionali. Le postazioni saranno sempre di meno, al quale si aggiunge la problematica dell’unica provincia, alla quale il Pd non riesca a dare risposte ed una sintesi, ampliando cosi lo scontro tra i partiti di Potenza e Matera. Non solo De Filippo e Folino, ma c’è sempre l’ombra di Luongo molto ascoltato da D’Alema, le ambizioni di Santochirico, l’attivismo di Marcello Pitella e l’ipoteca di Pittella Senior, sempre più proiettato a ruoli nazionali. Senza dimenticare Bubbico, Margiotta, il futuro di Santarsiero, Lacorazza e compagni vari. Non voglio fare fantapolitica, ma solo evidenziare che le battaglie interne del Pd si svolgono in assenza della Politica, non scontri tra visioni strategiche, tra reali programmi contrapposti ma solo ed esclusivamente per il destino personale dei Big. I risultati nefasti si vedono e sono percepiti soprattutto dai cittadini: disoccupazione, aziende in crisi, mancanza di un piano strategico, sanità rattoppata, questione ambientali. Una situazione che si ripercuote direttamente anche nei lavori consiliari alla Regione, specie in quelli che sono poco seguiti purtroppo dall’opinione pubblica. Nel Consiglio regionale, abbiamo assistito a sedute sospese per mancanza del numero legale, ogni volta che nel gruppo Pd c’erano problemi ed interessi contrastanti. La famosa asticella del giovane doroteo Speranza si è abbassata ancora di più, altro che rilancio della politica.
E ne possiamo giustificare che questo faccia parte della normale attività all’interno di un partito, per una semplice ragione che il Pd ed i partiti che hanno dato vista a questo agglomerato di clan, governa questa regione da oltre 15 anni, avendo l’onore della vittoria ma l’onere di governarla. E dovrebbe governare al meglio. Invece lo spettacolo che stiamo assistendo è di una faida tra potentati locali, sempre più distanti dai cittadini, sempre meno interessati alle sorti economiche e sociali della Lucania.

Gianni Rosa, consigliere regionale Pdl

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