“C’è qualche sceriffo nella Sherwood lucana”

8 agosto 2012 | 12:32
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“C’è qualche sceriffo nella Sherwood lucana”

“Qualcuno l’ha definita “Robin-ticket”, rievocando le gesta dell’eroe che toglieva ai ricchi per dare ai poveri, ma noi ci permettiamo di dissentireperché la rimodulazione dei ticket ufficializzata ieri (martedì 7 agosto) non è certamente quella che hanno chiesto 13mila lucani firmatari della petizione popolare da noi promossa e consegnata nelle mani del Presidente del Consiglio Folino”. E’ il commento di Michele Cataldi (Sanità Futura), portavoce del Comitato di Crisi sanità lucana, evidenziando che “se è stato elevato il reddito che dà diritto all’esenzione dal pagamento del ticket è rimasto invariato il parametro riferito al costo delle prestazioni. E – aggiunge – non ci stancheremo mai di dirlo ciò è avvenuto contraddicendo quanto contenuto nell’art. 19 della LR 4.9.2011 n.17 (la Finanziaria Regionale 2012) che prevede che la quota di partecipazione alla spesa per la specialistica ambulatoriale doveva essere rimodulata esclusivamente sulla base dell’ISEE dell’assistito. Pertanto il provvedimento non tiene conto non solo della richiesta di 13mila persone ma nemmeno di quanto previsto da una legge regionale.
A pensarla “casualmente” come noi e ciò non può che farci piacere – dice Cataldi – il Ministro alla Salute Renato Balduzzi, che nel provvedimento spending review ha introdotto misure specifiche per sperimentare nuovi modelli di assistenza per contenere la spesa, anche attraverso sinergie tra strutture pubbliche e private, ospedaliere ed extraospedaliere, ha richiamato le Regioni a tenere in debita considerazione nella rideterminazione dei ticket i principi di “equità, trasparenza ed omogeneità sul territorio”. Proprio quei principi che non trovano posto nel provvedimento dell’Assessore regionale alla Salute approvato in Giunta. Vorremmo ricordare ai politici piuttosto distratti e al segretario regionale della Cgil, che ha commentato la rimodulazione dei ticket come se si trattasse di un “successo del sindacato”, le parole del Ministro: “Bisogna rivedere il rapporto di compartecipazione. Stabiliamo una franchigia, fino al cui raggiungimento si paga in funzione dei redditi, superata la quale non c’è più ticket ma gratuità”. Evidentemente nella nostra “foresta di Sherwood” si aggira ancora qualche soldato dello sceriffo e si continua a mantenere comunque il ticket più caro d’Italia, in quanto, pensare di elevare a 16mila euro il parametro ISEE richiesto per l’esenzione dal ticket non risolve il problema del super ticket collegato al valore delle prestazioni che continuerà a caratterizzarsi come il più alto tra le regioni insieme a quello di Piemonte e Lombardia, e soprattutto continuerà a farci perdere terreno con le vicine regioni Puglia, Campania e Calabria che l’hanno lasciato invariato ai 10 euro. Tanto valeva ritornare anche noi allo stesso ticket!
Se poi si punta a raggiungere un obiettivo di rastrellamento di una decina di milioni di euro – afferma Cataldi – dai dati ufficiali relativi al quarto trimestre 2011, vale a dire il primo periodo di applicazione del ticket, è sin troppo evidente che si risolverà in un flop. Siamo in attesa di disporre dei dati complessivi del primo semestre 2012 per poterlo dimostrare cifre alla mano.