Zio Paperone, Diabolik e le infrastrutture

18 luglio 2012 | 18:24
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Zio Paperone, Diabolik e le infrastrutture

Tagli e soppressioni spiegati ad un bambino di 6 anni preoccupato di non ricevere il numero settimanale di Topolino. In questi giorni impazza la polemica sul taglio selvaggio ai servizi. Sotto la scure della spending review sono finiti i tribunali. Il vento del risparmio s’è abbattuto anche sugli uffici postali. Tagli anche in questo settore. E giù tutti a dire la loro. Consiglieri regionali, provinciali, sindaci. L’indignazione è trasversale. Nessuno dimentica di citare, nel suo comunicato stampa, il cattivo stato delle strade lucane o l’assenza di collegamenti ferroviari. “Poveri lucani con le strade che si ritrovano”! “Con queste infrastrutture come fa una persona a spostarsi per raggiungere un ufficio postale di un altro paese?”. “Come fanno i cittadini di Melfi ad andare al tribunale di Potenza con quella strada (la Potenza-Melfi ndr) che si ritrovano”?

Premetto che non vedo di buon occhio la riduzione di servizi essenziali per il cittadino. Dunque ogni manifestazione di dissenso è ben accetta e condivisa. Poi però accade che arriva in redazione un bimbo di 6 anni, figlio di un collega che mi chiede la cortesia di lasciarmelo per una ventina di minuti. E’ uno di quei bambini che ti spara a raffica i “perchè”. Soddisfatta la sua curiosità sul lavoro che si fa in una redazione giornalistica, vuol sapere cosa sto scrivendo. Gli rispondo che sto scrivendo “che alcuni uffici postali chiuderanno e che chiuderanno anche alcuni tribunali e che ci sono delle persone che sono preoccupate e che lo vogliono far sapere agli altri”. Il tutto con annesse spiegazioni di cosa sia un tribunale, di chi sono queste persone che ci tengono ad esprimere in modo pubblico la loro preoccupazione. “L’ufficio postale, mi dice soddisfatto- so cos’è. Una volta ci sono andato con mamma a prendere il mio Topolino”. Mi dice che lui è un appassionato di quel giornalino. Che gli arriva ogni settimana. Non sa invece cosa sia un consigliere regionale, nè tantomeno provinciale. Però sa chi è il sindaco di una città. Provo a spiegargli “il Consiglire regionale è…”  Lui preoccupato mi chiede come farà a ricevere il Topolino se le poste chiudono. Lo tranquillizzo dicendogli che non ci saranno problemi. Poi si ricorda che una volta è andato alla posta con il nonno. Che gli hanno dato la pensione. “E adesso se chiudono al nonno chi gli da’ i soldi”? Gli dico che c’è un rimedio anche a quello. Allora- mi ha detto di che ti preoccupi? Gli ho spiegato che in Basilicata ci sono posti difficili da raggiungere e che quindi il fatto che le persone debbano spostarsi per andare in un ufficio postale o in un tribunale lontano dal loro paese crea qualche difficoltà. “Possono prendere la macchina”! Mi ha detto secco. Gli ho spiegato che le strade non sono proprio in ottimo stato, che chi non ha la macchina non può contare su mezzi pubblici efficienti. “E allora possono prendere il treno”! Gli ho dovuto spiegare che i treni stanno alla Basilicata come la generosità sta a zio Paperone. Allora lui mi ha guardato perplesso e mi ha detto: “Io ho la soluzione”! Sentiamo: “Facile, possono aggiustare le strade e far arrivare i treni”. All’improvviso mi sono ricordata di avere un numero speciale di Diabolik nella libreria. E’ pur sempre un fumetto, ho pensato, ora lo metto a leggere e così io continuo a scrivere. Come faccio a spiegargli che ci sono strade e stazioni incompiute per le quali i cittadini, quegli stessi che oggi rischiano di rimanere senza servizi e isolati, ci hanno rimesso tanti soldini? Meglio fargli capire che adesso devo lavorare. Lui può leggere Diabolik. “Non mi piace quest’uomo vestito di nero. Io voglio Topolino”. Il bambino ha ragione. Su tutto.