Zero Privilegi, “la casta si tira indietro”

17 luglio 2012 | 19:53
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Zero Privilegi, “la casta si tira indietro”
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Zero Privilegi, “la casta si tira indietro”

Sui ventiquattro votanti l’assemblea ha espresso ventitré voti contrari e un solo astenuto, quello del consigliere di Sel, Giannino Romaniello.

“Hanno mostrato la loro incoerenza – ha commentato Vito Petrocelli del Movimento Cinque Stelle – prima parlano di come sia giusto ridurre le spese in un momento difficile come questo, poi però al momento della decisione si tirano indietro”.

L’iniziativa del M5S, firmata da 3.849 persone, prevedeva la modifica della legge regionale 38 del 2002, riguardante le indennità di carica, di funzione, di rimborso spese, di missione, di fine mandato e di assegno vitalizio spettanti ai consiglieri regionali della Basilicata. In questo modo si voleva superare anche la recente legge 24 del 2011, in cui all’articolo 1 si abolisce il vitalizio per i neoeletti della prossima legislatura, portando più a fondo l’intervento volto a ridurre i benefici.

Il Consiglio regionale ha motivato la scelta di respingere la proposta basandosi sul fatto che alcuni punti contenuti nella stessa erano già stati approvati nei mesi scorsi. In più da una parte e dall’altra dell’aula la voce è stata unanime nel ritenere che certi tipi di iniziative, pur se condivisibili, dovessero rientrare in un progetto più ampio. Nel caso specifico l’assemblea ha rivolto l’invito a cambiare le regole a partire proprio dal discorso sul nuovo statuto regionale, che da mesi è in discussione nella prima Commissione, presieduta da Vincenzo Santochirico.

Nei loro interventi i consiglieri hanno motivato perché questo tipo di iniziativa, pur se condivisibile nel merito, non potesse essere approvata. Il consigliere del Pdl, Mario Venezia, citando i padri costituenti, ha precisato come certe regole siano state fatte per permettere a tutti, al di là dell’estrazione sociale di provenienza, di poter partecipare alla vita democratica: ”Il rischio di proposte fatte in questo modo è quello che ogni amministratore possa divenire facilmente corruttibile. Chi ha scritto la Costituzione l’aveva previsto e ha introdotto alcune regole di tutela”.  Anche il Pd, per il tramite del capogruppo Luca Braia, ha preferito votare no sottolineando però come certe iniziative, pur essendo apprezzabili, necessitano di approfondimenti e discussioni per arrivare a un testo più completo. Per ora il movimento incassa il no, ma ha già in mente iniziative sul web per far conoscere, al popolo degli internauti, la decisione del consiglio lucano di non rinunciare ai propri privilegi.