Tribunali, Melfi chiude Lagonegro no

4 luglio 2012 | 12:37
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Tribunali, Melfi chiude Lagonegro no

Il primo cittadino non si spiega come mai il foro lagonegrese non sia stato toccato sebbene più piccolo

“Desidero innanzitutto ringraziarla per la disponibilità e la cortesia con cui ci ha accolto nella giornata di ieri- si legge nella nota di Valvano- pur in assenza di un preventivo appuntamento; segno di grande sensibilità e rispetto nei confronti delle comunità locali. La vicenda che Le abbiamo verbalmente sottoposto è nel merito molto delicata, non solo sul piano tecnico-giuridico, ma anche e soprattutto sotto il profilo del “come” si arriva ad operare una scelta; è necessario comprendere se la scelta è meramente tecnica, discendente da criteri astratti, come quelli descritti nella relazione Birritteri, o se la scelta diventa più o meno politica, sempre legittima, ma più o meno discrezionale, più o meno asettica, magari più o meno legata alle rappresentanze politiche di un territorio anziché un altro. Proprio per questo, l’intento del colloquio di ieri era quello di comprendere le ragioni di ciò che si sta per fare, non quello di provare a fare una battaglia di retroguardia, antistorica, slegata dal momento delicatissimo che attraversa il paese. Non siamo venuti per sottolineare che a Melfi nel XIII secolo l’imperatore Federico secondo promulgava il primo vero corpo di norme giuridiche,  le Costituzioni melfitane, punto di riferimento per i successivi 500 anni in Europa. Siamo venuti per capire quale è stata l’influenza della valutazione tecnica del gruppo Birritteri, quale il peso attribuito alla presenza della più grande area industriale del mezzogiorno (stabilimento FIAT), quale peso è stato attribuito alla presenza più intensa di fenomeni di criminalità organizzata, se e come è stata considerata  la presenza a Melfi di un carcere di massima sicurezza, volevamo capire che peso ha avuto il parere espresso dal Prefetto della Provincia di Potenza, ma soprattutto volevamo comprendere se era vero e possibile che un Tribunalino più piccolo, come quello di Lagonegro, poteva assorbire un tribunale più grande (Sala Consilina), nonostante i maggiori numeri oggettivi, determinando, così la chiusura di un altro Tribunale più grande come Melfi; due tribunali più grandi soppressi per salvaguardare quello più piccolo, meno attrezzato, senza spazi logistici, meno baricentrico per il territorio, meno, meno, meno….Volevamo comprendere il perché, perché il presidio più piccolo dovrebbe assorbire un altro presidio di un’altra Regione, di un’altra Corte di Appello, ponendo in essere quello che il parere tecnico (a pagina 10) affermava non potersi fare. Per questo ci siamo permessi di recarci personalmente da lei ieri, per questo rivolgevo una lettera personale al Ministro Severino il 19/06/2012. Per questo La prego e, se possibile e se da Lei ritenuto meritevole almeno ad un primo esame preliminare, Le chiedo di svolgere un supplemento di istruttoria, un approfondimento che la materia a mio modestissimo avviso merita.Non per bloccare una riforma probabilmente necessaria, ma per assicurare che i sacrifici che vengono chiesti a una comunità siano comprensibili, motivati, derivanti da un processo decisionale trasparente- conclude Valvano nella nota-  in definitiva che siano chiesti alla comunità locale sulla base di “minime ragioni di GIUSTIZIA”.

Livio Valvano, sindaco di Melfi