Si compie l’antico rito della transumanza

2 luglio 2012 | 20:11
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Si compie l’antico rito della transumanza

La terza “Festa della Transumanza nel Parco dell’Appennino Lucano” ha fatto registrare un buon successo di organizzazione e partecipazione, confermandosi come realtà affermata nel panorama regionale delle iniziative legate alle attività agropastorali. Oltre mille 500 persone hanno seguito domenica 1 luglio l’arrivo della mandria sul Monte Raparello dopo quasi due giorni di cammino. Soprattutto tanti bambini incuriositi e divertiti da uno spettacolo che ormai sta divenendo per loro sempre più inconsueto. Più di 600 capi bovini, accompagnati da un foltissimo numero di cavalieri provenienti da varie parti della Basilicata e da fuori regione, hanno invaso località Raparello dove, durante la giornata, si sono tenute diverse attività. L’arrivo di due grossi buoi di circa 1300 Kg con al seguito un carro pieno di “gregne” di grano duro Cappelli, la mungitura, la caseificazione e la seguitissima gara del laccio. Il tutto in una cornice naturalistica completata dagli stand enogastronomci e di prodotti tipici del Parco, come il Fagiolo di Sarconi, il Canestrato di Moliterno, e il Caciocavallo Podolico, e da postazioni di educazione ambientale allestite dalla cooperativa Ripenia. Centinaia sono state le piccole passeggiate a cavallo che molti bambini hanno potuto fare grazie alla disponibilità delle diverse Associazioni di cavalieri che hanno aderito all’evento. Nel tardo pomeriggio, poi, la conclusione con la rappresentazione della trebbiatura del grano in stile anni venti, con il “paricchio di buoi” che, trainando una grossa pietra e azionando un movimento circolare, frantumava le spighe di grano messe a terra. Momenti suggestivi di rievocazione di antichi gesti della nostra gente, vissuti dai presenti con ammirazione e curiosità, e che dimostrano la ferma volontà di allevatori e mandriani di ribadire la loro presenza sul territorio e la loro intenzione di non far cadere nell’oblio attività e mestieri che per secoli hanno retto l’economia delle famiglie lucane. È da sottolineare il grande spirito di collaborazione che ha animato gli organizzatori a in particolare l’Associazione Allevatori del Parco “Allevatori Briganti Custodi del Territorio” e delle varie associazioni di cavalieri. La preparazione della mandria, di proprietà dell’azienda Palazzo di Sant’Arcangelo, ha visto il coinvolgimento di decine di mandriani e allevatori provenienti anche dall’area del lagonegrese, che con duro lavoro hanno permesso il trasferimento della mandria in montagna.