Prestiti e minacce di morte a imprenditori in crisi

6 luglio 2012 | 14:15
Share0
Prestiti e minacce di morte a imprenditori in crisi

Le manette sono scattate a seguito di un’attività investigativa durata per oltre otto mesi condotta dai carabinieri della Compagnia di Venosa

Presti con interessi del 180%. Due fratelli di Lavello, A. V. e M. V, rispettivamente di 50 e 53 anni sono finiti in carcere con l’accusa di usura ed estorsione. I due fratelli avevano organizzato una vera e propria attività illecita di credito che si protraeva ormai da qualche anno. I due, infatti, a seguito di prestiti concessi a piccoli imprenditori locali, richiedevano, quale corrispettivo per l’erogazione dei prestiti elargiti, importi di denaro a tassi che arrivavano fino al 180%. Se gli imprenditori non pagavano, era in quel momento che scattavano le ritorsioni consistite in percosse e minacce di morte non solo alle vittime ma anche ai familiari degli stessi.
I carabinieri a seguito delle conseguenti perquisizioni domiciliari, sia presso l’abitazione che l’attività imprenditoriale degli arrestati, hanno rinvenuto, abilmente nascosta in diverse “location” la somma contante di  60mila euro, oltre ad assegni, cambiali e varie scritture contabili, su cui venivano annotate tutte le operazioni contabili illecite effettuate. Sia il denaro che il materiale rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro.
Le indagini proseguono al fine di identificare eventuali altri imprenditori caduti nella rete degli strozzini.