Il “sistema Basilicata” secondo i falchi del Pdl

9 luglio 2012 | 14:10
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Il “sistema Basilicata” secondo i falchi del Pdl

Roberto Saviano ci ha parlato del sistema e sappiamo che per Saviano sistema significa camorra. Di sistema sento parlare anche in Basilicata. E’ un refrain

“Qua in Basilicata c’è un sistema”, “Dobbiamo scardinare il sistema” e via dicendo. E vabbene, penso abbastanza tranquilla, tanto qua non è mica Gomorra. Poi accade che di sistema sento parlare da esponenti politici lucani. Gente che sta “in prima linea”. E’ accaduto nel corso di una conferenza stampa convocata dai consiglieri regionali del Pdl Mario Venezia e Gianni Rosa nella mattinata di lunedì 9 luglio. Un incontro per spiegare, ulteriormente, alla stampa le ragioni della richiesta di dimissioni, con tanto di grossi manifesti affissi sui muri di Potenza, dell’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Vincenzo Viti. “Il quale-secondo Venezia e Rosa-non ha tenuto, come uomo politico, un atteggiamento eticamente corretto, facendo da portaborse al senatore a vita Colombo, in cambio di 2500 euro mensili e non svelando la cosa all’atto della sua nomina ad assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Basilicata”. Il gran bailamme mediatico che ne è seguito si è condito di innocentisti e colpevolisti. I due consiglieri hanno chiarito che la loro non è una battaglia contro l’uomo (Viti) ma una battaglia politica ed etica. E dal caso Viti i due consiglieri regionali hanno tratto spunto per parlare del “sistema Basilicata”. “Scandaloso”. Lo definiscono i falchi del Pdl. Vabbè-penso- anche in questo caso sarà la solita solfa. L’affermazione può aggiungere poco o nulla a quanto gia ascoltato in altre sedi. Poi però il discorso prende una piega diversa. Se il consigliere Rosa si è attenuto strettamente alla vicenda Viti, spiegando le motivazioni della richiesta di dimissioni, il suo collega Venezia, partendo dal portaborse di Colombo, senza farsi scudo con un “non si dice” o “non sta bene” ha spiegato il “sistema Basilicata scandaloso”. Ha parlato di una corte, con al vertice Colombo, e dei suoi cortigiani. Corte, sistema. Parole che dette così lasciano il tempo che trovano ma che contestualizzate rispetto a quanto ha in seguito affermato Venezia danno da pensare. Sentir dire da un esponente politico, (sia esso di centrodestra o di centrosinistra), che è stato fatto oggetto di “attenzioni” per il suo impegno politico mi preoccupa. Sentirgli dire che la sua famiglia ha paura per lui mi preoccupa. Che i suoi fratelli, a causa della sua attività politica, non hanno trovato spazi lavorativi in Basilicata mi preoccupa.

Perchè se Venezia parla di un sistema Basilicata, (di cui sempre secondo quello che dicono i falchi fa parte anche quel Pdl che non ha preso posizione sul caso Viti o che ha addirittura difeso l’assessore), immagino sia quello stesso sistema a preoccupare la sua famiglia e lo stesso che fa in modo che i suoi fratelli non trovino lavoro in Basilicata. Immagino ancora che sia lo stesso sistema che ha già deciso chi deve essere il vincitore di un concorso prima ancora che esso si svolga. Si- penso- ma non può essere mafia. Meglio pensare a Viti e alle sue difficoltà a pagare il mutuo. Nonostante il compenso da assessore regionale e i 2500 euro che gli da Colombo. Sarà etico o no, a questo punto è affar suo. I lucani in merito a questa vicenda un’idea se la sono fatta. Ma il problema resta un altro. Mi risuona in mente “il sistema”. Senza nulla togliere alla “battaglia” dei due consiglieri pidiellini, che fanno il loro dovere d’opposizione, il focus si sposta su quella che ritengo essere la vera vera denuncia:”Lo scandaloso sistema Basilicata”. E visto che Rosa e Venezia parlano di un Pdl, (il loro, non quello di chi non ha preso posizione in questa “battaglia etica”) come un partito di denuncia e libertà, sarebbe opportuno che facessero arrivare certe denunce prima alla Procura e poi ai giornali. La lettera con il nome del vincitore di un concorso se fossi stata nei panni del consigliere Venezia l’avrei portata in Procura o consegnata ai carabinieri. Quella sarebbe stata una vera denuncia. Confido nel fatto che lo farà nei prossimi giorni. E che non sia troppo tardi. Ché magari chi pensava di pilotare il concorso adesso correrà ai ripari.

Alla luce di tutto ciò m’appassiona sempre meno il fatto che Viti si prenda 2500 euro da Colombo per le sue consulenze e che nel contempo faccia l’assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Basilicata. Del resto sull’etica di Viti non avrei scommesso grandi cifre. Non appartengo alla schiera “giù le mani dal saggio doroteo” e non v’appartengo perchè non ne condivido “le grandi doti d’uomo politico”, nè condivido quelle del suo “mentore” Colombo. Non sono ipocrita e quindi non posso dire “stimo l’uomo ma non il politico”. Il politico lo fa anche l’uomo. E ditemi voi come si può stimare un uomo-politico che pur non avendo problemi di stipendio dice ai quattro venti che ha difficoltà a pagare il mutuo? Ma tant’è.

Il fatto che in Basilicata c’è un sistema scandaloso che mette i bastoni tra le ruote a chi non s’allinea e che pilota i concorsi credo meriti tutt’altre attenzioni e magari altri uditori. Queste affermazioni  dovrebbero togliere il sonno a più di qualcuno. Anche perchè immagino, e mi auguro, che Venezia e Rosa parlino con cognizione di causa e non per semplice spot elettorale.