Il presidente De Filippo è sempre agitato quando si taglia la corda del consenso

5 luglio 2012 | 17:12
Share0
Il presidente De Filippo è sempre agitato quando si taglia la corda del consenso

“Dal Governo dei tecnici ci attendiamo un contributo di progetti e non una semplice operazione di sottrazioni, divisioni e tagli che si aggiungono a quelli già venuti in passato. Le Regioni sono responsabili e seriamente intenzionate a fare la propria parte nell’operazione di contenimento e qualificazione della spesa, ma se qualcuno pensa che ci sono diritti che non vanno più garantiti ai cittadini lo dica chiaramente assumendosene la responsabilità e troverà la nostra contrarietà”. Pensare di recuperare per decreto altri miliardi dalla Sanità, pensare a ulteriori tagli sull’Istruzione, continuare a ridurre i trasferimenti agli enti locali è un’operazione che non richiede le competenze su cui tutta l’Italia faceva affidamento e che mette seriamente a rischio servizi pubblici essenziali. E siamo costretti a notare una contraddizione tra un Paese che in Europa dice di avere energie per farcela e che in patria chiede queste energie ai più deboli. Noi vogliamo ancora credere che si agisca col bisturi, eliminando le sacche di cattivo uso delle risorse e non dismettendo pezzi di Stato e di civiltà. E per questo chiamiamo il Capo dello Stato a esercitare il suo ruolo di garanzia”. (De Filippo, Basilicatanet.it, ore  16,49 del 5 luglio 2012)

Primo. Un Paese che dice all’Europa di farcela lo dice perché taglia in patria.

Secondo. Se sai amministrare  non dovrebbero preoccuparti questi tagli

Terzo. Se per governare hai bisogno dei soldi dello Stato puoi anche andare a casa, lo sanno fare tutti.

Quarto. Smettila di chiamare civiltà i soldi che lo Stato ti garantisce per coltivare il tuo consenso

Quinto. Quelli che tu chiami diritti dei cittadini sono i tuoi diritti a mantenere rendite di posizione con i soldi dei cittadini.

Ultimo. In questa situazione, se sei bravo,  devi garantire i diritti, i servizi, e tutto quanto serve ai cittadini della Basilicata.

Ultimo estremo. Se non sei bravo, vattene a casa.

Post scriptum. Smettila di fare il politico da gran cassa, ormai tutti sanno che sei una frana, sai solo lamentarti. Sei un maestro nell’addossare le colpe sugli altri. Ricordati che sei sulla scena da 25 anni. Non mi meraviglierei  se un giorno, pur di difendere la tua assoluta inadeguatezza, accuserai le Nazioni Unite o quegli scalmanati dei cinesi.

Con nessun affetto, Stanislao Slao