Il fronte, almeno sulla tasca, è compatto

19 luglio 2012 | 12:06
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Il fronte, almeno sulla tasca, è compatto

Facciamoci due conti. Se un cittadino deve prendere un aereo da Napoli la mattina, facile che ne debba prendere uno che parta di buon’ora. A Potenza, città sensibile alle esigenze, hanno istituito la navetta Potenza-Capodichino. Bravi, bene, urrà. La navetta funziona più o meno come la vecchia Calabro Lucana, e cioè parte prestissimo e arriva con calma e per piacere. Dopo varie soste, infatti, arriva a Capodichino in un orario buono solo per comprare i giornali e bere un caffè perché gli aerei diretti a Milano, Venezia ecc. sono già partiti. Dice: ma allora a cosa serve? Serve, serve, quantomeno a fare notizia: abbiamo la navetta!

Sul Quotidiano di oggi una notizia bomba: conversazioni erotiche a cardiochirurgia fra colleghi. Titolone anche in prima pagina e via, si corre a leggere ….. il nulla. Temo che di conversazioni erotiche sia zeppo l’etere, ma se al San Carlo, fanno notizia.

L’assise regionale massima ha detto no ai grillini che chiedevano, con 4.000 firme, che gli stipendi dei consiglieri venissero dimezzati. Il fronte è stato compatto, e, tranne una vigliacca astensione del consigliere di sinistra, l’assise ha rimandato al mittente la proposta. Di questi tempi suona male. Soprattutto dopo la bagarre del doppio incarico di Viti paragonato a chi non arriva a fine mese, e a chi non arriva al decimo giorno del mese. Il concetto è chiaro, non esiste destra o sinistra, esiste il portafoglio.

E quindi assistiamo attoniti a: manifesti che accusano Viti. Costo: un sacco di euro. Stipendi dei consiglieri. Costo: un sacco di soldi. Proposte di legge sul contenimento dei costi della politica: al mittente.

Qualche parola sull’astensione del consigliere di Sel va detta. Che senso ha astenersi? La proposta è buona ma c’ho famiglia? Buona la legge, cattivi i proponenti?Mi piacerebbe votare sì, ma mi chiedono di non farlo? Voterei sì, ma proprio non mi esce? Oppure sarà accaduto che al momento del voto il consigliere ha avuto una momentanea paralisi, ovvero ci sarà stato un comando partito inconsciamente e direttamente dal portafogli. Roba da non credere. Ma che il fronte sia compatto almeno su una cosa fa piacere. C’è insomma un linguaggio comune alla politica. Il linguaggio dell’euro. Viti e Venezia sul punto saranno d’accordo. Magia della tasca.

“Ma noi non possiamo diventare ostaggio della gente comune!”, tuona un consigliere noto come moralista. Bene, mi chiedo, allora, perché i cittadini debbano essere ostaggio di questa mala politica. Ma non bisogna arrendersi: propongo, allora, anche io che la politica diminuisca tutti gli stipendi degli amministratori di tutti gli enti. Forca ci vuole poco. Io voto da ora sì.