Anche la Fiat abbandona la Basilicata?

10 luglio 2012 | 20:07
Share0
Anche la Fiat abbandona la Basilicata?

Quella che andò in scena nell’aprile del 2008, tra il Presidente della Regione De Filippo e l’Amministratore Delegato della Fiat Marchionne, (firma dell’Accordo di Programma Quadro ndr) altro non fu che l’ennesima riedizione del famoso brano interpretato nel lontano 1972 dalla famosa cantante italiana Mina in coppia con l’attore Alberto Lupo. L’inedito duo canterino riuscì nell’occasione ad intonare, oltre al famoso ritornello noto a tutti, quello che sarebbe potuto diventare un vero e proprio tormentone non solo estivo: ‘In Basilicata d’ora in poi il talento si fabbricherà.

Mentre Marchionne, lautamente remunerato, fa il suo mestiere da Manager, svolgendolo degnamente a vantaggio dell’azienda Fiat ma allo stesso tempo a dispetto di tanti lavoratori, De Filippo riesce altrettanto ‘egregiamente’ a sperperare soldi pubblici regionali a solo danno dei cittadini lucani; il responsabile di Via Verrastro, bene farebbe a ricordare a tutti i Lucani i contenuti dell’Accordo che, prevedeva di ‘dar vita a Melfi a un centro di eccellenza per la ricerca, la formazione e per lo sviluppo di sistemi innovativi nell’ambito dei processi di produzione.’ Cosa ha dato vita, ad oggi, tale Accordo?”

Che fine hanno fatto la tanto sbandierata fabbrica di talenti ed il Campus per l’innovazione del manufacturing collegato con lo stabilimento della Fiat-Sata da localizzare nell’area industriale di San Nicola di Melfi?

Caro De Filippo, i lucani devono sapere che nel solenne giorno della visita di Marchionne in Basilicata, mentre entrambi provavate ad intonare il ritornello della canzone di Lupo e Mina, l’unica ragione di questa disarmonica liaison era quella di destinare 18 milioni di euro all’A.D. della Fiat. All’Ente lucano è toccato mettere sul tavolo la parte più sostanziosa dell’operazione: da Via Verrastro sono stati ‘regalati’ a Fiat 14 milioni e mezzo di euro provenienti dai fondi Fas, le risorse destinate alle aree sottosviluppate.

E considerato che quel Campus non è mai sorto e che tutti i proclami pronunciati allora, ‘dare vita a un polo tecnologico a supporto dello stabilimento, dei suoi fornitori e delle altre imprese locali’, ad oggi sono disattesi, non è retorico definire quell’Accordo come un insieme di parole, parole, parole, soltanto parole.

Il PdL regionale ha sempre denunciato lo spreco di denaro pubblico messo in atto dalla Regione. Ci troviamo dinanzi ad un ennesimo caso di una mala gestione delle politiche industriali perpetrato ai danni del mondo del lavoro che invece poteva radicarsi sul territorio ed ottenere da Fiat la migliore garanzia per la riuscita degli investimenti. Abbiamo fortemente detto che scelte di questo tipo non solo dovevano creare opportunità per i giovani, ma diventare elemento prezioso per le imprese che potevano contare su figure altamente qualificate, indispensabili per mantenere alto il livello di competitività. E da questo progetto virtuoso a beneficiarne doveva essere tutto il territorio.

Oggi da parte di Fiat non ci sono programmi d’investimento per Melfi bensì ‘proclami di guerra’ preoccupanti. In effetti, Marchionne ritiene che se le attuali capacità di assorbimento delle automobili in Europa resteranno uguali nei prossimi 24-36 mesi, in Italia ci sarebbe uno stabilimento di troppo. Queste, ahimè, non sono parole e solo parole, ma vere strategie del Lingotto sul mercato nazionale e su quello continentale.

Il PdL Lucano invita il Governatore della Basilicata De Filippo, a vigilare perché, mentre la produzione della 500L ha già avuto inizio nello stabilimento di Kragujevac in Serbia, se a chiudere, perché di troppo, fosse proprio lo stabilimento della SATA di Melfi, gli oltre 12.000 lavoratori attualmente occupati a San Nicola saranno assistiti con i 18,5 milioni di euro che Marchionne ‘restituirà’ alla Basilicata?”.

Mario Venezia Consigliere Regionale Pdl