Migranti, stop a lavoro nero e illegalità

11 giugno 2012 | 17:44
Share0
Migranti, stop a lavoro nero e illegalità

Stanno per arrivare i lavoratori migranti staglionali. Che si fa? Anche quest’anno sarà la solita “emergenza”? Per riaccendere i riflettori sul tema e sollecitare le istituzioni a trovare soluzioni strutturali al problema, Libera di Basilicata ha illustrato questa mattina la sua posizione e la sua proposta in conferenza stampa.
La raccolta dei pomodori e di altri prodotti della terra, ogni anno con la bella stagione porta nelle terre lucane e pugliesi centinaia di lavoratori extracomunitari, costretti ad accamparsi in situazioni di fortuna e al limite della sopravvivenza.
Lo scorso anno, nelle campagne di Boreano (Venosa), i casolari fatiscenti della riforma agraria hanno “ospitato” fino a 600 persone, in condizioni igienico-sanitarie intollerabili, senza contratti di lavoro regolari, in un clima di illegalità diffusa.
Libera di Basilicata ha partecipato, insieme ad altre associazioni, al progetto promosso dall’ assessorato alle politiche sociali, pace e immigrazione della provincia di Potenza, per contribuire a garantire il soddisfacimento dei bisogni primari, delle esigenze sociali e dei diritti fondamentali dei lavoratori stagionali: sono stati forniti acqua, generi alimentari di prima necessità, generatori di elettricità, assistenza medica e legale, rendendo così, per quanto possibile, meno drammatica la situazione dei lavoratori, ma non riuscendo ad andare al di là di un intervento emergenziale ed assistenziale.
E quest’anno, cosa succederà? Sono stati programmati interventi per consentire alloggi e condizioni di vita dignitosi? Si sono attivate strategie per incentivare la regolarizzazione dei contratti di lavoro? O assisteremo ad ennesimi interventi di “emergenza”, tollerando situazioni di sopruso e sfruttamento, in condizioni al limite della dignità umana? Per evitare che anche quest’anno si ripresenti la stessa situazione definendola “emergenza”, Libera Basilicata propone l’istituzione in tempi brevissimi di un “Tavolo di Corresponsabilità” che veda coinvolte la Prefettura, le Istituzioni regionali e provinciali con gli Assessorati di competenza, i Comuni dell’area, gli imprenditori agricoli, le associazioni di categoria, i sindacati, l’Ispettorato del Lavoro, le Forze dell’Ordine, per affrontare con urgenza e in maniera coordinata le problematiche rilevate. L’obiettivo, non ulteriormente rinviabile, di questa proposta è quello di programmare interventi definitivi nella gestione dell’accoglienza e di mettere a punto meccanismi, anche economici, che incentivino gli imprenditori agricoli a uscire dal lavoro nero e dall’illegalità, utilizzando le risorse economiche per una programmazione razionale e a lungo termine, piuttosto che per interventi emergenziali e non risolutivi. 

Coordinamento Libera Basilicata

Correliamo una video inchiesta realizzata nel settembre 2011