L’inchiesta potrebbe passare a Potenza

7 giugno 2012 | 11:16
Share0
L’inchiesta potrebbe passare a Potenza

Al vaglio degli inquirenti il movente: l’uomo fermato avrebbe agito contro i magistrati brindisini

Ne’ terrorismo, nè criminalità organizzata. L’uomo, fermato mercoledì 6 maggio, come presunto autore dell’attentato alla scuola di brindisi avrebbe agito per vendetta nei confronti dei giudici brindisini. Il 68enne fermato sarebbe stato vittima di una truffa per circa 300mila euro concluso presso presso il tribunale di Brindisi relativo a una fornitura di carburanti di cui è titolare. Dunque, esclusi il movente terroristico e quello della criminalità organizzata, che avevano determinato l’intervento della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, l’inchiesta sull’attentato alla scuola Morvillo Falcone è destinata ad altra sede. Come si apprende da un’agenzia Ansa, qualora dovesse emergere con chiarezza il movente della vendetta contro i giudici brindisini, la magistratura di Lecce risulterebbe incompetente e il fasccolo verrebbe trasmesso alla Procura di Potenza, competente per i procedimenti nei quali sono coinvolti magistrati in servizio nel distretto della Corte d’Appello di Lecce (di cui Brindisi fa parte). Al momento il procuratore generale della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta- come riferito ai giornalisti- ha affermato che il movente non convince. Prosegue dunque l’idagine per far chiarezza sulle reali motivazioni che avrebbero portato il 68enne Giovanni Avvantaggiato ha far esplodere le tre bombole davanti all’istituto Morvillo-Falcone.