Le porcherie tossiche. Parlano due testimoni

9 giugno 2012 | 08:12
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Le porcherie tossiche. Parlano due testimoni

Questa settimana due testimoni ci raccontano l’inferno del polo industriale di Pisticci.  “La Regione ha rinnovato il contratto per lo smaltimento di questi rifiutiChi ha autorizzato? Chi sta nel Consorzio industriale? Quale prezzo paga la politica del territorio? Se la quantità di prodotto trattato è molto superiore a quella che può trattare un vecchio e decrepito impianto di trent’anni fa ci si deve pur chiedere cosa sta succedendo”.  Ma anche per le quantità c’è una tecnica. E Vito fa un’affermazione forte, premettendo di rischiare nel raccontarci questi retroscena del business dei rifiuti ma che non ne può più di vedere un territorio trattato come una colonia per multinazionali e imprenditori che pensano solo  ai soldi. E mi chiede di focalizzare su quanto sta per dirmi. Racconta che il trucco e che “fanno prendere la residenza ai reflui”. In che modo? Chiedo. “L’accordo che hanno – dice – é di trattare solo rifiuti regionali, di perforazione o industriali, invece li prendono da tutto il territorio nazionale. Come fanno? Hanno creato una società fantasma (e Vito ci fa anche il nome dell’imprenditore, ndr). Conclusione. I reflui arrivano a Matera  stanno là per due tre giorni poi ripartono per Pisticci Scalo con le carte messe a posto e i rifiuti che sono diventati interni al territorio, in modo da poter essere trattati lì”.

Ancora questa settimana un’inchiesta sul funzionamento del sistema delle tangenti. E poi a pagina 10 una ricostruzione di tutta la vicenda che, dall’inquinimaneto del Pertusillo, ha portato alla condanna di Giuseppe Di Bello. A pagina 14 il reportage di Eugenio Bonanata dal Metapontino dove la prossima alluvione potrebbe mietere molte vittime. Ma c’è di più.