“L’Arpab fa lo scarica barile”

14 giugno 2012 | 12:12
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“L’Arpab fa lo scarica barile”

Il direttore dell’Arpab prova ad allargare il cerchio dei responsabili di omissioni e negligenze che hanno fatto dell’ambiente in Basilicata uno dei temi più trascurati. Ma i “chiamati in correità” non ci stanno

Non tardano ad arrivare le reazioni alle dichiarazioni del direttore dell’Arpab, Raffaele Vita, rilasciate nel corso di un’intervista a Rai News, nella trasmissione andata in onda nella serata di mercoledì 13 giugno dedicata alla questione ambietale in Basilicata. Ha un po’ il sapore del mal comune mezzo gaudio quanto affermato da Vita. E cioè che la situazione (per niente rosea ndr) ambientale in Basilicata è frutto della disattenzione oltre che delle istituzioni locali anche del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia provinciale.

I primi a non aver gradito le affermazioni dell’ingegnere Vita sono stati alcuni agenti della forestale che con una telefonata alla nostra redazione hanno espresso profondo rammarico per quanto affermato da Vita in relazione a presunte responsabilità della Forestale nei mancati controlli ambientali. “Chi è questo (riferito a Vita ndr) e cosa vuole. Chi mai lo ha visto e come si permette”. Si sentono diffamati gli agenti del Corpo forestale dello Stato e beffati. Poi difendono anche i colleghi della Polizia Provinciale: “Vita attacca anche la Polizia provinciale- dicono- ma forse non sa che un tenente del corpo (Giueseppe di Bello ndr) è stato condannato a due mesi e 20 giorni per aver denunciato l’inquinamento del Pertusillo”.

Sulle stesse dichiarazioni di Vita tuona anche il consigliere regionale Gianni Rosa (Pdl) il quale in un’interrogazione urgente chiede al presidente della Giunta Vito De Filippo di rendere conto su: ” le dichiarazioni dell’attuale direttore Arpab Raffaele sulla vicenda dell’Inceneritore Fenice lasciano perplessi, poiché oltre al non rispondere sul rapporto Arpab-Fenice, ha affermato che neanche si è letto le carte per “non farsi condizionare”;  Raffaele Vita, inoltre, nell’intervista spiega che l’attuale situazione ambientale in Basilicata è frutto delle disattenzioni e incapacità delle istituzioni locali, chiamando in causa oltre che la stessa Arpab anche la Regione Basilicata, l’Ente Provincia, le aziende sanitarie locali e persino il Corpo Forestale insieme agli enti di gestione dei parchi”. Le dichiarazioni di un dirigente pubblico quale il direttore Arpab che direttamente e indirettamente affermano che in Basilicata vi è stato un sistema pubblico incapace di gestire, monitorare, svolgere le funzioni previste dalle normative europee, nazionali e regionali, risulta essere una accusa gravissima all’intero sistema della governance ambientale lucano;”

Ci sono poi i commenti dei cittadini lucani che hanno seguito il reportage lucano di Rai News. Commenti che lasciano poco all’immaginazione mentre danno ampio spazio alla convinzione che chi sta ai piani alti stia prendendo in giro la gente comune. Che chi sta ai piani alti nemmeno si interessi se i lucani continuano a respirare o ingerire sostanze cancerogene. Se i pesci nel Pertusillo continuano a morire, se Fenice continua ad inquinare. Se la gente che abita vicino alla Valbasento continua ad ammalarsi di tumore.

A noi spetta il diritto di cronaca. Per questo vogliamo solo ricordare che è di ieri la notizia che il Pertusillo è gravemente ed ancor più inquinato. Ci sono tracce preoccupanti di batteri fecali e idrocarburi. Così come è fresca la notizia che Fenice continua a bruciare rifiuti nell’assoluta indifferenza dell’Arpab. Anzi no, come ci ricorda lo stesso Vita dai microfoni Rai, “l’Arpab adesso fa controlli maniacali ogni due mesi”. E pensare che quell’impianto dovrebbe essere già chiuso da un pezzo!