I falchi sono tornati

13 giugno 2012 | 10:53
Share0
I falchi sono tornati

Ho letto con attenzione negli ultimi giorni le dichiarazioni di autorevoli esponenti del PdL in Basilicata sulla questione del partito, della presenza e della gestione. I Falchi sono ritornati, ma tralasciando il gergo giornalistico bisogna ammettere che essi sono sempre presenti con la loro attività e le loro posizioni sono sempre state note e trasparenti. Invece bisogna ammettere che il Pdl lucano è un partito anomalo per diversi motivi, innanzitutto la capacità di essere surreale anche in momenti di estrema criticità e difficoltà: comprendo che l’ottimismo sia il sale della vita e permette di essere propositivi ma il Pdl Lucano ha la capacità di diventare lo struzzo della politica, mettendo al riparo la testa pur di non vedere quello che circonda. Sono passati 4 anni dal boom elettorale del 2008, anche inatteso con risultati che hanno beneficiato del  trend nazionale e del carisma personale di Silvio Berlusconi, poi si è continuato in una inerzia nella gestione, nell’organizzazione e nell’operare politico e diciamola tutta anche nel procedere avanti senza alcuna attinenza con la nostra realtà. Che la fusione tra Fi e An e sigle connesse sia stata a freddo in Italia è risaputo ma in Basilicata invece è stato solo il riunirsi in un contenitore senza anima e senza struttura, che vive anzi sopravvive solo grazie alla passione dei militanti. Il Pdl lucano ha l’anomalia di un segretario regionale che vive a Roma, opera a Roma, pensa a Roma, salvo qualche ritorno in terra lucana possibilmente bagnata dal Sinni e poi?

Neanche le ultime vicende congressuali, a tratti aspre ma concluse nell’unità hanno dato una  svolta concreta, dato che rimane sempre la divisione tra chi opera sul territorio e chi si accontenta di una vittoria a Francavilla sul Sinni, dimenticandosi del resto. Un Pdl che non ha segretari cittadini a Potenza e Matera, che non prende una posizione su questioni strategiche della Basilicata, che non dice nulla su economia, lavoro, se non il classico Memorandum, art 16 ecc ecc…

Ma qualcuno degli eletti romani – nominati grazie all’attuale legge elettorale – conosce gli umori dei lucani sul petrolio? Si confronta con la pubblica opinione su tutela ambientale, inquinamento e sfruttamento delle risorse energetiche senza alcun concreto vantaggio sull’economia, occupazione e miglioramento della qualità della vita per tutti i lucani? Oppure credono che basti sventolare un foglietto con la scritta “memorandum” per far felici tutti? E quali sono le ricadute che dovrebbero esserci, compreso per il Capoluogo di Regione? Mistero del vice re, ops Vice Conte di Basilicata. Mentre il movimento 5 stelle già si sta preparando a presentare candidati in Lucania, il Ghota del Pdl invece si prepara a ritagliarsi un posticino in lista, sperando che la legge elettorale non cambi o non sia troppo competitiva. Certo, è ingeneroso dire affermare che il sen. Viceconte non abbia operato per il bene dei lucani, lo fa da molto tempo nelle sede opportune e fa bene, però il noioso e provinciale lavoro della politica quotidiana in Basilicata lo lasci fare a qualcun altro che semmai preferisce le stradine dei calanchi e non le strade  che portano a Via Condotti oppure a qualcuno che sa che nel 2014 si vota a Potenza – notoriamente capoluogo della Basilicata –  e che non vive con ansia le elezioni politiche del 2013, almeno in prima persona. Oppure ancora qualcuno crede nelle favolette del tipo che il Pdl lucano ha voti e può rieleggere 6 parlamentari? Purtroppo non è così, perché i voti si ottengono con il lavoro nel territorio, con il contatto con i cittadini e con la fiducia degli elettori. Ed il Pdl ora non è in queste condizioni e la colpa mica è dei cittadini oppure dei militanti che con sacrificio, abnegazione e soprattutto con passione e rimettendoci anche tempo e risorse personali.

Ma dagli ultimi avvenimenti nessuno ne trae qualche considerazione realistista, preferendo far finta di nulla e che tutto sia ecumenicamente a posto? Mi spiace non è così, se la bandiera ancora si salva grazie agli iscritti ed ai militanti, grazie ai misconosciuti consiglieri comunali e qualche eroico sindaco, se la stampa parla del Pdl grazie all’attività di opposizione in Regione da parte di qualche consigliere – non faccio nomi è inutile – la politica regionale del Pdl invece è opaca a tratti, inesistente nel resto. Allora, si prendano le giuste misure prima che si arrivi sull’orlo di un baratro, e qualcuno faccia un passo indietro lasciando liberare le energie che ancora oggi ci sono e domani però potrebbero non esserci. Anche in politica vi sono i tempi e le fasi, ed un vero leader sa quando deve liberare il campo per permettere una nuova stagione.

f.to NICOLA BECCE