Dark economy. La mafia dei veleni

11 giugno 2012 | 21:01
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Dark economy. La mafia dei veleni
Dark economy. La mafia dei veleni
Dark economy. La mafia dei veleni
Dark economy. La mafia dei veleni

“Quando i riflettori del consumo si spengono e gli spettatori si distraggono, per i rifiuti si apre un bivio che costringe a scegliere tra due universi paralleli e inconciliabili: dark economy e green economy. C’è  la via maestra che punta a garantire la salute di tutti e l’equilibrio del pianeta e c’è la scorciatoia in cui si baratta l’avvelenamento dei campi e dell’acqua con la crescita di conti cifrati nei paradisi fiscali”. Questo un passo di “Dark economy. La mafia dei veleni” presentato lunedì 11 giugno a Maratea dal coautore Enrico Fontana. Il direttore di Paese Sera ha raccontato incisivamente gli scenari della economia clandestina e ha ricostruito le storie della criminalità ambientale.

“Dark economy” racconta un settore che fattura ogni anno miliardi di euro con i traffici illegali di rifiuti su scala globale. Dalle terre di Gomorra alle contrade del Guangdong, dai boss dei casalesi alle broker cinesi in minigonna: c’è un filo nero che collega clan, imprese troppo disinvolte, politici collusi, apparati statali deviati, funzionari pubblici corrotti. Ogni giorno, sotto gli occhi di tutti, dark economy e green economy si danno battaglia. E se finora, in ampie zone del paese, era prevalsa la rassegnazione al disastro ambientale e sanitario, oggi sta nascendo un’inedita alleanza tra cittadini, associazioni, imprese pulite, istituzioni impegnate nella battaglia contro l’ecomafia.

L’appuntamento è stato organizzato dall’Osservatorio Ambiente e Legalità, nell’ambito di “Penne d’Ambiente. Come fare comunicazione green” la summer school di giornalismo ambientale organizzata dallo stesso Osservatorio, in collaborazione con l’Ufficio Stampa della Giunta Regionale, il forMedia, l’Ordine dei giornalisti e il sostegno del programma strategico Epos 2010-2013 per l’educazione e la promozione della sostenibilità ambientale.