“Caro Guido, ricorda siamo in democrazia”

16 giugno 2012 | 12:37
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“Caro Guido, ricorda siamo in democrazia”

Sono sempre contento le poche volte – purtroppo – che vedo in Basilicata il senatore Viceconte pur quando – strano a sentirsi da un politico – rimarca con forza, innanzitutto il suo ruolo di Coordinatore Regionale che quantunque rispetto. Ma da uomo ed ancor di più da “politico” del Pdl, credo che la vera libertà significhi autonomia congiunta con la responsabilità, non irresponsabile indipendenza. Per cui, ancora una volta, non posso esimermi dall’esprimere compiutamente la mia idea, pur quando oggetto di “confronto dialettico”.

Sulle questioni poste, le dichiarazioni del mio Coordinatore – ritengo in sincerità – che non diano risposte esaurienti.
Ad esempio: petrolio. Lui, vivendo costantemente a Roma, ne parla guardando soprattutto all’interesse nazionale. Personalmente invece, vivendo ed operando (solo) in Lucania, con l’azione politica devo quantomeno provare, a coniugare interessi nazionali ed esigenze locali. Quindi anche la difesa dell’ambiente e gli interessi dei cittadini, pressando i governanti ad un uso produttivo delle risorse rivenienti.

Nelle considerazioni di Viceconte, stranamente leggo “rimproveri” al suo vice e non tracce critiche sul fallimentare governo regionale e/o sul presidente De Filippo. Dal nostro coordinatore invece, mi sarei atteso quantomeno parole (da concretizzarsi in azioni), che boccino l’operato di un governo di centro sinistra che in 20 anni ha “ucciso”, oramai, la nostra regione!

Grazie comunque per le perle di saggezza dispensate con parsimonia e per l’essersi limitato – inutilmente – a nominare il presidente Berlusconi ed il segretario Alfano e a ricordarci il suo ruolo di “capo”. Ma, caro Guido, siamo in democrazia (parola greca che significa “potere al popolo”) e del resto il nostro stesso presidente Berlusconi, ancora nell’ottobre del 2006, nel rilanciare il progetto politico di unificazione del centro-destra, ha ribadito il concetto di rovesciamento della gerarchia piramidale e verticistica del potere, affermando che il “nostro” Pdl (nato dall’unificazione), non è, e non deve essere elaborato dal vertice (per essere presentato agli elettori come già pronto), ma è nato dal popolo, con il popolo e per il popolo.

Per il bene del Pdl, e prima che sia troppo tardi, voglio umilmente ricordare, prima a me stesso e poi al sen. Viceconte, che ognuno di noi appartiene alla comunità in cui vive (io a quella dei lucani) e deve subordinare il proprio interesse all’autorità legittima della comunità stessa, accettando i vincoli che sono necessari per la protezione dei diritti fondamentali e della libertà degli altri. Il tempo in cui viviamo impone un repentino – seppure tardivo – cambiamento di rotta! Quale partito vuole guidare Viceconte? Quello costituito da tre persone (con Taddei e Latronico) o quello che stiamo davvero cercando di ricostruire con i lucani stanchi di un centrosinistra clientelare che ha di fatto bloccato la nostra crescita e le speranze delle nuove generazioni?

Gianni Rosa
Vice Coord. Regionale Vicario Pdl