75mila lucani non si curano: non hanno i soldi

6 giugno 2012 | 17:40
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75mila lucani non si curano: non hanno i soldi

Tra i 60mila e i 75mila lucani dichiarano di non aver potuto accedere ad alcune prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno, per ragioni economiche. Di questi, tra i 25mila e i 35mila sono anziani, tra i 40mila e i 45mila vivono in coppia con figli. Sono i dati rielaborati in chiave regionale dal Centro Studi-Forum della Salute promosso da Sanità Futura, sulla base della ricerca Censis, presentati in occasione del “Welfare Day” e sinterizzabili in 4 milioni di cittadini residenti al Sud ( 9 milioni in totale nel Paese ) che sono costretti a rinunciare alle cure.
Secondo lo studio, ticket e spending review hanno determinato un crollo verticale del ritmo di crescita della spesa pubblica per la sanità. Si è passati da un tasso di incremento medio annuo del 6% nel periodo 2000-2007 al +2,3% del periodo 2008-2010. Altro dato che fa riflettere è che il 77% dei cittadini che ricorrono al privato lo fa a causa della lunghezza delle liste d’attesa.

In questo quadro, il 31,7% degli italiani parla di una sanità in peggioramento nella propria regione, con un balzo di 10 punti percentuali in più nel 2012 rispetto al 2009, quando erano il 21,7%. Le persone che avvertono invece un miglioramento sono diminuite di oltre 7 punti percentuali.
Incrociando i dati del Censis con quelli dell’elaborazione della Corte dei Conti attraverso statistiche ufficiali del Ministero alla Salute, nel 2011 i ticket in Basilicata hanno prodotto 21 milioni di euro di cui 12,2 milioni per le prestazioni garantite dalle Aziende Sanitarie e 8,8 milioni per i farmaci, con una media pro-capite di 36 euro e un aumento rispetto al 2010 del 37,2%.
Dunque Sanità Futura – commenta il presidente onorario Michele Cataldi – risolleva anche qui, nuovamente, all’attenzione dell’assessore una questione di diritto alla salute. Dopo il primo incontro con il direttore generale del Dipartimento Salute Tripaldi sulla rimodulazione del ticket sulla sanità ambulatoriale e specialistica siamo in attesa di un secondo step e di una indispensabile collaborazione con gli uffici per la rielaborazione dei dati che conduca ad un ticket il più possibile “neutro” rispetto ai bisogni di cure e alla depressione economica in atto. in dettaglio sulla prima fase di attuazione del ticket, ci sia consegnata una proposta ufficiale,
I principi di equità e di tutela del diritto alla salute devono essere i cardini su cui contare per il superamento dell’attuale situazione. E’ questa, in fondo, la posizione coerente del Comitato di crisi della sanità privata lucana, promotore di una petizione popolare per la rimodulazione del ticket che ha raccolto l’adesione di 13mila cittadini lucani.