“Vi diciamo noi come si fa sviluppo sostenibile”

26 maggio 2012 | 17:16
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“Vi diciamo noi come si fa sviluppo sostenibile”
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“Vi diciamo noi come si fa sviluppo sostenibile”
“Vi diciamo noi come si fa sviluppo sostenibile”

La Conferenza petrolio ambiente e salute (COPAMS), che si è svolta a Villa d’Agri presso l’Hotel Sirio, il 25 e 26 maggio, ha affrontato i punti di crisi economica, ambientale, sanitaria della Val d’Agri dalla quale sono scaturite le proposte sui vari aspetti legati allo sviluppo ecosostenibile, politico-istituzionale, agricola, turistica e industriale, oltre alla crisi ambientale e sanitaria della Val d’Agri.

In particolare, dalla sentita partecipazione alla discussione sono emerse alcune esigenze necessarie alla tutela dei territori: l’incolumità dei cittadini che vi abitano e le attività produttive connesse quali la sospensione di tutti gli iter di autorizzazione di nuovi pozzi di idrocarburi, di nuove istanze di permessi di ricerca e del raddoppio del centro olio di Viggiano, già in atto, sino a conoscenza dello stato dell’arte in termini di inquinamento; nell’abbassamento dei limiti di emissione sulla base di normative restrittive regionali e nazionali già esistenti; metodologie di rilevamento, trasparenza e pubblicizzazione dei dati; accesso alle informazioni relative ai piani ingegneristici dei pozzi e delle strutture petrolifere per poter esercitare controlli tecnici ed ambientali; piani di emergenza comunali, piano sicurezza partecipata, monitoraggio ambientale indipendente (non istituzionale); studio predittivo sulla ricaduta degli inquinanti sul territorio insistente della concessione Gorgoglione – TOTAL, studio epidemiologico indipendente retrospettivo e prospettivo (punto zero per le aree di nuova attività minerarie ed industriale); rispetto del principio di precauzione. Dalla sessione dedicata all’agricoltura, è emerso, inoltre, la preoccupazione per un settore, qual è quello agricolo, che potrebbe vanificare gli sforzi finora compiuti. Al tal uopo si è proposto di realizzare studi sull’impatto delle attività estrattive sulle produzioni agricole ed in particolare sulle numerose produzioni di qualità, tra tutte il fagiolo di Sarconi, prodotto ad indicazione geografica protetta e di procedere ad una zonizzazione agricola con limitazioni colturali, ove necessarie, nelle zone che presentano dei livelli inquinanti non accettabili, sia per la tutela dei consumatori che degli stessi produttori; la Costituzione di un fondo regionale finalizzato alla bonifica ed al recupero di aree eventualmente inquinate a seguito delle attività estrattive con il rispritino dello stato originario dei luoghi interessati dagli impianti e dalle tubazioni; trasparenza sulle acque: fonti di approvvigionamento e di reimmissione.

Infine, da tutti gli intervenuti, sono state avanzate esplicite richieste che la regione decida in materia di estrazioni sulla base della volontà del territori.

Terenzio Bove La Locomotiva