Petrolio, quali sono le proposte alternative?

26 maggio 2012 | 16:33
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Petrolio, quali sono le proposte alternative?

Ho partecipato volentieri al Convegno “Proposte per superare la crisi economica, ambientale e sanitaria della Valle Dell’Agri” organizzato nell’ambito del Copams 2012 a Villa D’Agri.
Sono andato per ascoltare, recepire, sentire gli umori dei cittadini della zona e anche per comprendere e capire le proposte degli organizzatori su un possibile sviluppo della Val D’Agri e della Basilicata oltre il petrolio e senza il petrolio. Mi dispiace ammetterlo, ma sono rimasto deluso dal dibattito, perchè oltre ad una scontata e giusta presa di posizione contro Eni, inquinamento e estrazioni, non ho sentito nulla di realmente alternativo.
Il petrolio esiste, il petrolio c’è in Basilicata, il petrolio tocca interessi nazionali importanti. Quindi non possiamo ridurre la questione alla mera divisione tra Petrolio sì e Petrolio no, dobbiamo una buona volta comprendere gli errori ancora oggi commessi, identificare i responsabili politici e tecnici, superarli e decidere quanto estrarre, quanto vale per la Basilicata questo contributo dato alla Stato, quale progetto di sviluppo vogliamo incentivare con il denaro incassato. Tutto ciò, è banale rimarcarlo, nel pieno rispetto della Legge e dei diritti del territorio e dei cittadini. Utopistico pensare altro, molto facile è voler minimizzare una discussione che deve essere profonda, analizzata seriamente e discettata nei vari aspetti.
Ieri, era presente anche il Governatore De Filippo, il vero artefice della “nera politica petrolifera” di questi anni in Basilicata. Non mi pare, però di aver ascoltato nessun cenno di ipotesi alternativa alla gestione attuata dalla politica governativa di questi anni.
La mia posizione è stata sempre chiara nel sostenere che la Basilicata non può dire no al petrolio ed alle sue risorse finanziarie e giusto dirlo neanche il governo italiano può farne a meno e non lo permetterebbe; schierarsi per il no forse solo per conquistare qualche consenso lo trovo demagogico e populista.
Altra cosa è invece il rispetto delle leggi, la tutela ambientale, il controllo, il monitoraggio, tutte cose che sono in Basilicata il reale buco nero di dodici anni di cronaca petrolifera. Oltre ha far maturare in noi la consapevolezza che chi governa deve utilizzare bene le risorse economiche, senza sperperarle, così come è avvenuto. Vedasi ad esempio, i 10 milioni di euro all’anno che servono a pagare i troppi dipendenti amministrativi e non la ricerca all’Unibas; i 30 milioni di euro per sanare il deficit della “malata” sanità; i 3,5 milioni di euro per tenere in piedi la Società Energetica Lucana o i 40 milioni per la forestazione dei “taglia erba”. Senza voler aggiungere i mille rivoli della clientela alimentati con questo denaro, al fine di tacitare i singoli e accrescere il consenso personale.
Quindi alimentare un progetto di sviluppo certo utilizzando in maniera proficua le risorse che non sono inesauribili. Di questo non ho sentito nulla, anzi ero arrivato a Villa D’Agri aspettandomi cittadini arrabbiati, indignati semmai per lo scempio che ancora oggi si permette. Nulla di tutto questo, e deve far riflettere. Questo vale anche per le critiche al Memorandum, che diviene il capro espiatorio per ogni protesta sulle estrazioni. Personalmente sono favorevole ai principi del Memorandum, quando parla di investimenti per lo sviluppo, la ricerca, le infrastrutture: ottimi principi ma che devono essere attuati senza cadere negli errori del passato, perdendo l’ultima possibilità per il rilancio della Basilicata.
In merito alla legittima presenza del Presidente De Filippo “per acquisire ulteriori elementi di valutazione sulla tematica che provengono dal territorio e riferite alle specifiche istanze dei cittadini”, rimarco al Presidente che fa bene ad ascoltare i cittadini, ma allo stesso tempo ricordo che oltre ad organizzare riunioni semi private con i parlamentari lucani, si rammenti che il Consiglio Regionale rimane l’unica Assise di rappresentanza dei cittadini lucani dove tutto è pubblico e dove devono essere assunte tutte le decisioni, non se lo dimentichi Presidente.

 Gianni Rosa