Oleodotto, non accettiamo sospetti

11 maggio 2012 | 18:19
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Oleodotto, non accettiamo sospetti

“Tentativo di generare dubbi e sospetti nei confronti di chi vede negli idrocarburi la morte della Basilicata”

In ordine alle comunicazioni Eni apparse su media locali a riguardo di un presunto “intervento esterno” quale causa dello sversamento di greggio lungo l’oleodotto Viggiano-Taranto in agro di Bernalda e di una contaminazione dei terreni limitrofi, questo partito stigmatizza il tentativo di suggerire all’opinione pubblica la sola eventualità che tali eventi, sui quali crediamo opportune indagini degli enti preposti, siano in qualche modo riconducibili al variegato arcipelago di comitati, associazioni e singoli che in questi anni hanno espresso criticità rispetto alle estrazioni ed al trattamento di idrocarburi sul territorio regionale.
Ribadiamo che il carattere di democraticità ed assoluta civiltà di queste criticità, tali quindi da non potersi in alcun modo configurare in atti violenti o di autolesionismo del “tanto peggio, tanto meglio”, non è assolutamente da potersi mettere in discussione da parte di chiunque, tanto meno da parte di una compagnia che usualmente preferisce tacere in modo supponente, piuttosto che dare opportune spiegazioni in merito alle stesse criticità, emerse finora in un quadro di una bizzarra mancanza di punti di riferimento chiari ed inequivoci che riteniamo molto avrebbe potuto svelenire il clima creatosi.
Rigettiamo così al mittente, e crediamo di poterlo fare a nome di chiunque abbia espresso ed esprime tali criticità con i mezzi democratici e di comunicazione che gli sono più consoni, ogni “velina” che, nelle more di un accertamento che crediamo debba a questo punto essere giudiziario, immetta nella pubblica opinione dubbi o sospetti sulla correttezza dell’agire di quanti intravedono proprio negli idrocarburi la morte prossima di una regione che si avvia tristemente a divenire un unico campo di estrazioni petrolifere.

Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana