“L’Eni sappia che il popolo lucano è molto corretto”

14 maggio 2012 | 14:17
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“L’Eni sappia che il popolo lucano è molto corretto”

“La Locomotiva”, il coordinamento interassociativo della Valle dell’Agri e della Basilicata, nell’apprendere la notizia relativa all’ipotesi di sabotaggio dell’oleodotto Eni Viggiano-Taranto, si associa a quanti hanno manifestato la necessità di fare immediata ed approfondita chiarezza sulle cause “reali” dell’accaduto.
All’indomani dell’incidente del 2 marzo, la tesi più accreditata circa la fuoriuscita di greggio è stata quella del malfunzionamento di alcune valvole, tesi poi sostenuta da numerosi comunicati stampa e finanche avvalorata in apposite interrogazioni in Consiglio Regionale.
“La Locomotiva”, nel ribadire la propria contrarietà ad ogni forma di violenza e di intimidazione, si chiede come si fosse giunti al momento dell’accaduto a quella prima versione e come abbia preso corpo quella nuova di dolo. Inoltre “La Locomotiva” si chiede se gli enti competenti (l’Arpab, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, il Comune di Bernalda, ecc.,), che parteciparono alla Conferenza di Servizio, siano stati coinvolti nell’ispezione della parte di oleodotto rimossa e se l’ipotesi di sabotaggio sia da questi condivisa oppure se questa sia stata autonomamente formulata ed unilateralmente comunicata agli organi di stampa dall’azienda interessata. Sempre in relazione al presunto sabotaggio, le associazioni sono curiose di sapere se l’azienda, che ha escluso fenomeni sia di erosione che di corrosione, sia anche in grado di fornire una ricostruzione complessiva e plausibile dei fatti, posto che sembra poco probabile che tutto sia stato fatto con il solo ausilio delle braccia, e alquanto paradossale che nell’area nessuno si sia accorto dell’uso di mezzi meccanici indispensabili per la rimozione del terreno e la foratura di un tubo di spessore tale da garantire la massima tenuta.
Bene fa l’Eni ad invocare l’accertamento della verità. Tuttavia sappia che il popolo lucano è un popolo molto corretto, e che i controlli sulle parti interessate, dalla prima all’ultima fase, devono essere svolti secondo quanto stabilito dalle regole proprie di uno stato di diritto, e che i primi ad invocare chiarezza sono proprio le associazioni ambientaliste che si dissociano da ogni forma di prevaricazione.
In attesa che gli organi competenti facciano le dovute verifiche, “La Locomotiva” segnala la necessità di garantire all’intera filiera estrattiva la massima sicurezza in modo tale che incidenti come quelli di Bernalda, che segnalano la fragilità del territorio, ma anche quella dell’oleodotto,  possano essere opportunamente e preventivamente scongiurati.

La Locomotiva