“In Basilicata tenuta sociale a rischio”

11 maggio 2012 | 11:07
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“In Basilicata tenuta sociale a rischio”

“Serve un segnale di vicinanza al dramma della gente abbandonando atteggiamenti di ‘tutto va bene’ o “abbiamo retto la crisi meglio di altri”

Quel cartello piantato ieri davanti al Palazzo della Giunta Regionale da giovani, lavoratori precari e padri di famiglia disperati – “Signor Presidente! Si rassegni. Abbiamo ancora forti motivazioni per non suicidarci. Vergognatevi! “ –  vale molto di più di ogni commento. Ci mancava solo il dibattito sui suicidi: di chi è la colpa se le persone in crisi si ammazzano, di Monti o di Berlusconi o magari di De Filippo? Io condivido quanto stanno ripetendo da tempo gli psicologi. La responsabilità di quei gesti non è di nessuno. La scelta di togliersi la vita attiene a troppi fattori individuali legati alla anche fragilità emotiva. Ogni gesto estremo, come quelli che le cronache recenti raccontano, nasconde una tragedia umana e impone il massimo rispetto. Ma e’ difficile affermare, a oggi, che vi sia un aumento statisticamente significativo dei suicidi dovuto alla crisi economica”: sostiene, in proposito, Stefano Marchetti, responsabile dell’ultima indagine Istat su suicidi e tentativi di suicidio. Dunque è giusto affrontare il problema in tutti i suoi approcci tenendo conto che il fenomeno dei suicidi e’ a forte rischio emulazione.

E allora c’è bisogno innanzitutto di aiuto psicologico: la Regione istituisca questa volta un gruppo di lavoro utile (non di soliti consulenti ed esperti fasulli), formato da psicologi e sociologi per monitorare aspetti specifici del grave e preoccupante malessere sociale, chiamando giovani lucani laureati in tante prestigiose Università italiane, con master di specializzazione ed esperienze sulle spalle, a dare un proprio contributo doppiamente importante perché sono giovani che conoscono “meglio dei politici che ci governano”  la nostra realtà. Uno sportello di ascolto e di aiuto almeno psicologico. Un’iniziativa che serva a monitorare i nuclei familiari con capifamiglia che hanno perso il lavoro, disoccupati di lungo corso, cassaintegrati, precari. Poi ci sono le risposte che può e deve dare il Governo Regionale per allentare la grave e preoccupante tensione sociale. Sia chiaro nessuno pretende tutto e subito, ma almeno per tamponare l’emergenza sarebbe sufficiente un piano straordinario che consenta l’attivazione anche di contratti a tempo determinato, part-time, co.co.pro. apprendistato per un numero tra le 5 e i 12 persone (giovani e ultra50enni) a comune attraverso lavori di pubblica utilità sociale affidati a cooperative sociali o piccole ditte. E soprattutto serve un segnale di vicinanza al dramma della gente abbandonando atteggiamenti di “tutto va bene” o “abbiamo retto la crisi meglio di altri” o peggio ancora di nuove promesse che, si sa già, non saranno mantenute. Poiché  la “tenuta sociale della Basilicata  è a forte rischio” , urge un invito al Presidente De Filippo: venga ad un incontro popolare – senza rete – a Villa d’Agri o a Corleto per spiegare, con validi e seri argomenti, come intende affrontare l’emergenza sociale, accettando il confronto civile e democratico.

Filippo Massaro Csail – Comitato Indignati Lucani