Il dondolo del turismo in Val d’Agri

4 maggio 2012 | 20:34
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Il dondolo del turismo in Val d’Agri

Nel settembre 2011 la Fondazione Mattei si è dimostrata parecchio prolifica e sorprendente. Ha prodotto uno studio sul cineturismo attorno al riuscito e antiborghese Basilicata Coast to Coast. Non solo. I ragazzi della fondazione hanno sfornato un altro lavoro, ma questa volta attingendo ad una creatività senza precedenti. Nei pomeriggi apatici della bella Viggiano, tra un caffè e una chiacchiera, hanno pensato bene di  sovrapporre, come due fette di pan carrè, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese con un altro parco, quello dell’Energia nella Valle dell’Agri, enerAGRIa. Praticamente un sandwich di parchi. In mezzo, come companatico, i gustosi cittadini della Val D’agri. Per la gola di chi?  Ma ovvio, degli amanti del turismo energetico. Citando direttamente dalla fonte, si legge che “Le attrazioni principali del parco sono: le dinamo gioco, ovvero tradizionali giochi da parco, come il dondolo, che producono energia a partire dal movimento umano; le installazioni esperienziali dedicate al petrolio, al sole, al vento e all’acqua e alle energie che da essi scaturiscono; i luoghi per l’approfondimento sulle fonti di energia, sul funzionamento degli impianti di produzione, sulle quantità di energia che si riescono a produrre.

Anche io sono creativo come i ragazzi della Fondazione Enrico Mattei (pace all’anima sua!) e ho immaginato il percorso del turista energetico. La gita inizia con una bella camminata mattutina, ma non più sui noiosi prati verdi o filari di vigne, bensì lungo una incantevole distesa di pannelli solari. All’ora di pranzo si raggiunge il centro oli di Viggiano, luogo ideale per fare uno spuntino all’aria aperta. A stomaco pieno si raggiunge il Bacino del Pertusillo dove l’enerTURISTa potrà ammirare le chiazze oleose galleggianti, certificate recentemente da ARPAB e, se ha fortuna, potrà godere dello spettacolare branco di pesci-mimo galleggianti. Cito dalle note conclusive dello studio: “Si capovolge in parte la diffusa convinzione che la presenza di attività legate alla produzione di energia sia esclusivamente un detrattore turistico e si evidenzia come le caratteristiche del turismo moderno stiano sensibilmente cambiando. Non si cercano solo oasi incontaminate, decontestualizzate e spesso prive di una loro identità. Il turismo diventa un’occasione di relax ma anche un’esperienza educativa per conoscere realtà, anche produttive, tipiche e approfondire tematiche specifiche”.

Alla Fondazione Enrico Mattei suggerirei, invece, di approfondire, i motivi per cui in Val D’Agri l’aria sa di zolfo, l’acqua registra livelli preoccupanti di idrocarburi e si registrano gravi problemi di salute.  Approfondirei la sicurezza ambientale riguardo i 550 km di condotte a rischio corrosione della Val d’Agri. Successivamente mi preoocuperei del turista energetico. Tanto, di dondoli, ops, scusate!…di dinamo gioco, ne abbiamo a volontà nei nostri meravigliosi borghi.

Enzo Saponara