“I potentini abbaiano ma non mordono”

9 maggio 2012 | 16:59
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“I potentini abbaiano ma non mordono”

Cielo grigio su, asfalto nero giù, stranamente oggi il traffico scorre, sarà anche l’ora, non propriamente di punta

A Rione Santa Maria, Via Lazio, uno dei tanti sensi unici creati in città, le macchine defluiscono senza troppi problemi lungo Via Lazio, la strada che si immette nel lungo corridoio tra la ormai ex caserma dei militari e l’inferriata della Villa di Santa Maria. L’automobilista guarda con soddisfazione davanti a sé, è sempre una bella cosa non avere a che fare con macchine dovunque e non dover, pertanto, giocare con freno, frizione, prima, seconda, freno, frizione, due palle.

Invece la strada, in leggera discesa, permette addirittura di inserire la terza. Una favola, per il motore. La macchina affianca il palazzo della scuola media Busciolano, una splendida costruzione stile Liberty che quando vieni dalla parte opposta non puoi fare a meno di guardare per la sua ricercatezza architettonica. Da questa parte, invece, la vista è un po’ sacrificata, gli occhi dell’automobilista si alternano tra la strada e l’orologio. Si va sempre di fretta, di questi tempi, anche quando non c’è traffico. E puntualmente il sogno di percorrere la strada libera si infrange a causa di una macchina parcheggiata a fianco del bar Giacummo e Vaccaro che ostruisce il passaggio delle auto, creando il classico “collo di bottiglia”.

Come si vede chiaramente dall’immagine (che vi mostriamo nella galleria ndr), la strada che originariamente è costituita da due corsie per senso di marcia, diventa improvvisamente a una sola corsia, per di più in prossimità di un incrocio con una strada molto stretta, la sottostante Via Sicilia. L’arresto di marcia è ormai una realtà, e non dipende dal fatto che ci siano molte automobili: ne bastano poche perché il traffico si interrompa. Non ne parliamo, poi, se l’autobus effettua una fermata oppure se un’automobile debba fare una svolta a sinistra all’altezza delle strisce pedonali tra Piazzale Aldo Moro e l’ingresso alla Villa, per entrare nello stesso piazzale: è paralisi totale anche con poche macchine, poiché a destra non si può passare per l’ostruzione suddetta. Un’altra anomalia tutta in salsa potentina. Ma, come tante altre anomalie, tutti vedono (e subiscono) ma nessuno parla.

Nessun problema, cittadini potentini. La faccia ce la mettiamo noi. Voi lamentatevi e poi dimenticatevi dei problemi. E così siamo di fronte a questa singolare situazione etologica nella nostra città: gli amministratori fanno il gioco delle tre scimmiette (non vedo-non sento-non parlo), mentre i cittadini abbaiano un po’ ma non mordono mai. Uno zoo tutto da raccontare.

Comitato spontaneo Più Potenza