Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

20 maggio 2012 | 09:40
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Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

Per chi vive nell’epoca del “frastuono”, “staccare la spina” di tanto e concedersi qualche attimo di silenzio è indispensabile per “per andare alla ‘radice’ che sostiene e alimenta la vita”: è l’invito lanciato da papa Benedetto XVI attraverso il messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dedicato proprio al rapporto tra parola e silenzio.

Il punto di partenza della riflessione di Benedetto XVI è la constatazione che Dio parla per mezzo del silenzio. In questo senso, si tratta di un’esperienza che ha molto da dire sulla condizione umana, perché anche “dopo aver ascoltato e riconosciuto la Parola di Dio, dobbiamo misurarci anche con il silenzio di Dio, espressione importante della stessa Parola divina”. E mettersi in ascolto del silenzio è particolarmente difficile in un tempo come il nostro, che non favorisce il “raccoglimento” ma anzi alimenta la paura a staccarsi, anche per un istante, dal fiume di parole e di immagini che segnano e riempiono le giornate.

È per questo, secondo il Pontefice, che è necessario “educarci al valore del silenzio” e “riscoprire il senso del raccoglimento e della quiete interiore”. Scrive il Papa: “Il silenzio è capace di scavare uno spazio interiore nel profondo di noi stessi, per farvi abitare Dio, perché la sua Parola rimanga in noi, perché l’amore per Lui si radichi nella nostra mente e nel nostro cuore, e animi la nostra vita”.

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Un’apparente assenza di risposte che è paradossale per gli uomini d’oggi, “spesso preoccupati dell’efficacia operativa e dei risultati concreti” di ogni azione. Invece, “la preghiera di Gesù indica che abbiamo bisogno di fermarci, di vivere momenti di intimità con Dio, ‘staccandoci’ dal frastuono di ogni giorno, per ascoltare, per andare alla ‘radice’ che sostiene e alimenta la vita”.

Per papa Ratzinger, il silenzio “apre… uno spazio di ascolto reciproco” che rende “possibile una relazione umana più piena”. È nel silenzio, infatti, che “ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi”, che il pensiero si “approfondisce” e che “comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall’altro”.

Allo stesso modo, “tacendo si permette all’altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee”.

Anche nel mondo contemporaneo, in cui l’uomo “è bombardato da risposte a quesiti che egli non si è mai posto e a bisogni che non avverte”, il silenzio “è prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, proprio per riconoscere e focalizzare le domande veramente importanti”. “Là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti – aggiunge il Papa -, il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile o accessorio”.

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E’ la giornata dell’affetto e della preghiera della Comunità cristiana per quanti operano nel mondo della Comunicazione, nel continente digitale, nei mass media e nei social network: si compia attraverso la loro preziosa opera, un’opera di servizio alla verità e alla giustizia, un’opera di carità nei confronti di ogni uomo, un’opera di aiuto alla prossimità che crea relazioni autentiche.

Felice Giornata delle Comunicazioni.

don Giovanni