Criminalità in Basilicata

7 maggio 2012 | 10:57
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Criminalità in Basilicata

In provincia di Potenza incremento dell’usura, in quella di Matera i reati estorsivi. In crescita il consumo di stupefacenti

Attraverso i dati della Direzione Investigativa Antimafia e di altre agenzie quali i Sert, le fonti giornalistiche e le fonti direttamente coinvolte nei fenomeni, abbiamo ricostruito la situazione della criminalità in Basilicata nell’anno 2011.  

Emergenza droga e giochi d’azzardo

“Le linee di tendenza della criminalità organizzata – scrive la Dia, nella relazione sul primo semestre 2011 – mostrano un quadro di situazione pressoché immutato, caratterizzato dalla reiterazione di reati predatori ad opera di gruppi malavitosi provenienti dalle limitrofe province pugliesi, e dall’incremento del traffico e del consumo di droghe, che inizia a configurarsi come reale emergenza”. Crescono le violazioni in materia di gioco d’azzardo e di scommesse sportive non autorizzate o gestite con fraudolenza. E’ cresciuta la diffusione di apparecchi non connessi alla rete dei concessionari ufficiali, e quindi al di fuori di ogni controllo legale.

Esercizio abusivo del credito e usura

“Il notevole danno economico, tuttora in fase di quantificazione, – scrive la Dia – correlato ai gravi danni alluvionali del mese di marzo 2011, potrebbe innescare nel settore agricolo il ricorso all’esercizio abusivo del credito ed all’usura.” Emergono anche altri interessi della criminalità organizzata intorno ai fondi pubblici destinati al risanamento ambientale dell’area, con particolare riguardo al movimento terra. In relazione al comparto agricolo non vanno, tra l’altro, sottovalutati i tentativi di infiltrazione nel settore della distribuzione dei prodotti, posti in essere da gruppi criminali che cercano di imporre il controllo dei prezzi, in regime monopolistico, al di fuori della libera concorrenza di mercato, come registrato a Scanzano Jonico ed in particolare nell’ambito della locale produzione delle fragole. I tentativi di infiltrazione sono attestati dalla sequela di attentati intimidatori che si verificano ai danni di imprese ed aziende agricole.

I segnali della Procura generale

All’inaugurazione dell’anno giudiziario il 31 gennaio 2012 il Procuratore generale Massimo Lucianetti avverte: “La Basilicata è una delle regioni a più alto rischio di usura. E la criminalità, pur non suscitando allarme assoluto, continua tuttavia a destare viva preoccupazione”. E aggiunge: “Nel 2011 le organizzazioni criminali hanno fatto avvertire la loro particolare pericolosità attraverso azioni intimidatorie a fini estorsivi, sia nella zona di Potenza che in quella di Matera, dove i ricorrenti episodi di incendi e danneggiamenti, con intenti estorsivi, hanno provocato un allarme sociale tra gli imprenditori e gli agricoltori”.

Provicia di Potenza. Incremento dell’usura

I molteplici provvedimenti restrittivi, emessi negli ultimi anni dal Tribunale di Potenza nei confronti dei vertici dei locali gruppi criminali, e l’apporto costruttivo dei diversi collaboratori di giustizia, sembrano aver cristallizzato l’intero scenario criminale dell’area potentina e del Vulture-Melfese. Le uniche novità derivano dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia in relazione all’inveterata faida che vide, a partire dai primissimi anni novanta, la contrapposizione tra il clan Cassotta e quello Delli Gatti-Petrilli-Di Muro culminata in barbari omicidi.

II 13 maggio 2011, i riscontri conseguenti a tali dichiarazioni hanno portato all’emissione della misura cautelare nei confronti di un soggetto accusato, unitamente ad altri, di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Bruno Augusto Cassotta (classe 1957 rinvenuto cadavere il 2.10.2006. in contrada Gaudo di Rionero in Vulture, pluripregiudicato ed esponente di spicco dell’omonima famiglia criminale, operante nel Nord est Basilicata). Pertanto, il quadro criminale dell’area potentina e del Vulture-Melfese rimane quello rassegnato nella precedente relazione semestrale. L’analisi dei dati inerenti alla delittuosità nella provincia evidenzia una diminuzione delle rapine, degli incendi, dei danneggiamenti e dei danneggiamenti seguiti da incendio, a fronte dell’aumento degli eventi estorsivi ed usurai.

In provincia id Matera raddopiano i reati estorsivi

Come per la provincia di Potenza anche nel distretto di Matera non sono stati registrati delitti di matrice mafiosa. Tale stasi è, in parte, riconducibile allo stato di detenzione dei capi storici dei principali gruppi criminali, condannati a lunghe pene definitive. Gli unici, lievi, segnali di una modificazione degli equilibri criminali esistenti tra i gruppi della fascia jonica, identificati nelle famiglie Scarcia, Mitidieri e Lopatriello, si riscontrano nell’ambito del mercato della droga, interessato dal dinamismo di nuovi gruppi criminali, come emerso dalle attività repressive concluse dalle Forze di polizia che hanno, nei primi quattro mesi del corrente anno, sequestrato più di 10 chili di hashish ed arrestato 5 soggetti. Le attività investigative hanno permesso di accertare che lo stupefacente sequestrato non era destinato al solo mercato materano, ma anche alla sottostante fascia jonica, ove è maggiore la concentrazione di locali pubblici di elevata frequentazione, specie nei mesi estivi.

Dati sul sequestro di stupefacenti

Dei 16.856,56 kg. complessivi di stupefacenti sequestrati a livello nazionale nel primo semestre del 2011, il 53,49% si è avuto nelle regioni Lombardia, Puglia e Toscana. Quelle dove minori sono stati i quantitativi di droga sequestrati sono state Molise, Valle d’Aosta e Friuli V. Giulia. Messi a raffronto, i dati presentano notevoli scostamenti in quanto i flussi di droga che giungono o transitano in ciascuna regione sono proporzionali non solo alla potenzialità dei mercati, ma anche alla presenza di importanti frontiere terrestri, aeree o marittime. Rispetto al primo semestre del 2010, gli aumenti percentuali più vistosi si sono avuti nelle regioni Marche (+651% dei sequestri), Basilicata (+389,88%) ed Umbria (+291%). I decrementi maggiori sono stati invece registrati nelle regioni Valle d’Aosta (-94,07%), Friuli Venezia Giulia (-90,42%) e Molise (-86,59%).

 Il mercato e i consumatori

La Basilicata risulta essere sul podio delle regioni con la più alta percentuale di utenti in trattamento presso i Sert per uso primario di eroina, dopo l’Umbria e insieme a Tentino Alto Adige e Liguria. Il problema è che ormai sono molti gli spacciatori, quindi presumibilmente molti anche i consumatori. Ma il fatto più evidente e semplicemente chiaro è che il consumo di stupefacenti è in costante amento con punte probabilmente altissime tra il 2007 e il 2008 e nel 2011. La Basilicata è il luogo preferito di nuove carriere criminali, di sperimentazioni organizzative dei circuiti di approvvigionamento e spaccio. E’ un mercato in espansione. Si sta sviluppando un’articolazione reticolare fatta di micro-punti di riferimento collocati nei piccoli Comuni. Ma anche una organizzazione che disegna nuovi confini e ruoli geografici. Se dal reticolo si passa al tentacolo, la Basilicata diventerà terra più complicata e difficile. Ma sul fronte del consumo è chiaro che la situazione è già grave. Ormai possiamo parlare di migliaia di tossicodipendenti, un mercato significativo dove il sistema dello spaccio agisce con un marketing centrato sul prezzo per allargare la base di consumo. Dall’eroina alle cosiddette droghe leggere, fino alle nuove droghe. Una dose di eroina pronta per l’uso non costa più di 15 euro. Una tabaccata di erba costa meno di 5 euro.