Se i miei dicono che bisogna fare la guerra

14 aprile 2012 | 18:32
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Se i miei dicono che bisogna fare la guerra

Per un attimo ho pensato di trovarmi tra due guerriglieri d’altri tempi. Invece erano mia madre e mio padre. 73enne pensionato lui, 63enne “disoccupata” lei

Stamane mi è andato di traverso il caffè. Stavo guardando il telegiornale, parlavano della decisione del governo di finanziare le emergenze aumentando di altri cinque centesimi il costo della benzina. Allarmante il commento di mia madre e mio padre: lei “ma nessuno prende un bel fucile? ”, lui “qua ci vuole una guerra”. Frasi pesanti da reggere, soprattutto di prima mattina. Poi però c’ho riflettuto. Se i miei genitori (73 e 63 anni, piccolo imprenditore edile in pensione il primo, ex commerciante la seconda) dicono idiozie del genere un motivo deve pur esserci. Non è semplice antipatia per Monti. Io, però, tengo la linea dura e dico loro che hanno appena detto una stronzata.

“Eh già- mi dice mia madre- Ma cosa credi che gliene importi a Monti se la benzina aumenta ancora? Che pensi che lui ha problemi a fare il pieno”? “Ma no mamma- rispondo- loro sono dispiaciuti”. “Si- risponde- ricordati che chi chiang fott a chi rir ( chi piange frega chi ride)”. “E va bene ma la guerra, i fucili. Ma vi rendete conto di cosa state dicendo”? “Certo- mi rispondono- ma qual è la soluzione? Ci stanno portando a fare la fame. Ti sembra giusto che uno debba lavorare per pagarsi la benzina per andare a lavorare? O che, dopo aver fatto sacrifici per una vita, debba rimpiangere d’essersi fatto una casa”?

No. Non è giusto, penso. Però forse è meglio troncare le conversazione. Perché se esce fuori pure la questione degli esodati non c’è difesa che regga. Del resto so che l’invito alle armi dei miei è solo una metafora. Posso andare tranquilla al lavoro (?)