Lavoro che non c’è, San Giuseppe aiutaci tu

30 aprile 2012 | 16:13
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Lavoro che non c’è, San Giuseppe aiutaci tu

L’Ufficio per la Pastorale dei problemi sociali e del lavoro di Tursi-Lagonegro raccoglie il disagio in cui versano, e da tempo, numerosi figli di questa Terra ed esprime loro, e alle rispettive famiglie, viva solidarietà e cordiale vicinanza
L’occasione della Festa di San Giuseppe lavoratore diventa preziosa per affidare alla sua intercessione quanti patiscono a causa della disoccupazione e della inoccupazione e quanti, in questi tempi di austerità, stanno sostenendo, ancor più del solito, prove tremende e incresciose fatiche per giungere a fine mese, oltre a restrizioni economiche tali da svilire la loro dignità personale.
Richiamiamo ancora una volta l’articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
Non si può e non si deve porgere a nessun lavoratore, in quanto persona, come “dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia” (Concilio Vaticano II, Decreto sull’apostolato dei laici Apostolicam Actuositatem, n. 8).
Aperti alla speranza che presto si dischiudano i sepolcri del silenzio, siamo fiduciosi che gli Amministratori interessati trovino a breve risposte concrete per i lavoratori. La luce della Pasqua irrompa nella storia di questa terra: nella Lucania, che tutti insieme amiamo, si conosca presto una stagione nuova di occupazione e di promozione di politiche che valorizzino le risorse ingenti soprattutto per creare lavoro e andare oltre il perdurante precariato.
È il grido di tanti che raccogliamo e rilanciamo perché l’occasione del primo maggio apra ad una riflessione comune e a decisioni sapienti per il presente e per il futuro della nostra gente.


Sac. Antonio Allegretti, Direttore