La Rubrica di Luciano Petrullo

14 aprile 2012 | 12:56
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La Rubrica di Luciano Petrullo


Per superare la crisi economica bisogna alimentare lo sviluppo. Ed evitare le spese inutili. Monti non ha fatto né la prima cosa né la seconda. Quello che ha fatto lui poteva farlo anche il mio cane Saverio, e non è detto che non gli riuscisse pure meglio. Perché Saverio è buono. Monti non so. Certo che ad affamare gli italiani onesti, tanto buoni non si deve essere.

Stamattina ho visto tre operatori pubblici sostare, durante l’orario di servizio, in un bar, a bere birra e a disquisire amenamente con altri avventori. Li ho aspettati fuori. Sono usciti dopo più di mezz’ora, tranquilli, per fumare. Li ho avvicinati e ho chiesto loro cosa avrei dovuto fare io di fronte a quella situazione di totale inettitudine. Il primo mi ha risposto di chiedere agli altri due. Il secondo mi ha chiesto un documento d’identità e il terzo si è giustificato dicendomi che il suo lavoro lo faceva sempre in maniera inappuntabile. Ma non li denuncerò. In un’Italia allo sbando una birra al bar durante l’orario di lavoro mi sembra niente. Se dovessi ritrovarli anche domani, però, non sono sicuro di riuscire a trattenermi da una bella denuncia. Passerò ancora davanti al bar o eviterò la tentazione?


Ciccio mi suggerisce un’idea. “Il petrolio lucano ai lucani”. Bello lo slogan, vero? Ve l’immaginate? Tasse abbattute e benzina a 50 centesimi. Gente che viene a fare il pieno dalle regioni limitrofe, ristoranti pieni, e infrastrutture a go go. Non fosse così indolente, il popolo lucano, potrebbe ottenere tanto, prendendo la via dell’autonomia delle risorse. Le coste lucane superaffollate, vacanze e risparmio, venite in Basilicata dove Monti non può azzannare nessuno! Il mare di Maratea e un pieno per una barca a venti euro. Venite. Venite. E quindi più lavoro, nuove imprese ecc. ecc. E invece no.

Se lo pappano gli altri e a noi lucani le scorie e un pieno all’anno gratis, e la promessa che da qui a cent’anni, con una parte (quale?) delle entrate fiscali derivanti dall’estrazione ci tapperanno qualche buca per le strade. Però, un movimento sette stelle dal nome “Giù le mani dal petrolio”, autonomista, tosto, ce lo potremmo inventare. Chissà quante adesioni. Senza politici di professione, giovane, intraprendente. Una ventata di freschezza fra un De Filippo e un D’Andrea d’annata. Senza Viceconti e Folini, lontani da Restaini e Lacorazze.

Sapessi da dove cominciare ci penserei io a fondarlo.

Mumble, mumble ……..