Il sindacato è caduto in basso

29 aprile 2012 | 20:55
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Il sindacato è caduto in basso

E adesso tocchiamo un altro tabù. Il sindacato. C’è un sindacalista che “la moglie lavora in quella azienda fragilissima”, che non prende un euro da mesi, per via del Patto di stabilità. Ha molti crediti, quell’azienda, con la pubblica amministrazioneMa lui, il sindacalista, non ne vuole sapere. Minaccia agitazioni e scioperi, ogni mese, ogni volta che la moglie non prende lo stipendio. Gli spiegano che il problema non è nell’azienda, ma altrove. Che il sindacato dovrebbe risolvere la questione affrontandola ai vertici regionali. Ma loro niente. Lui non ci sente. Lui ha bisogno dello stipendio della moglie, e minaccia. C’è un sindacalista che “la figlia lavora in quell’azienda disgraziata”. Un’altra piccola azienda dove non si vede un euro da mesi. Il Comune non paga. Non può pagare, non sa trovare soluzioni. Al sindacalista è stato detto che il problema si risolve ai vertici, che l’azienda ha fatto l’impossibile per resistere. Ma lui niente, lui minaccia azioni sindacali perché la figlia non ha risposte alle sue richieste. Un’ora in più di lavoro? Un cambio di orario di lavoro? Non importa. Fatto sta che il sindacalista minaccia, minaccia,  minaccia. C’è un sindacalista che nella riunione mette a ferro e fuoco la discussione. Aggredisce tutti, minaccia azioni di ogni genere. Lascia credere che lui può, lui può darti fastidio. Il giorno dopo si presenta nella sede dell’azienda con un bel curriculum dell’amica o della sorella o del cugino. Con un sorriso disarmante. Questa gente, cari lettori, non risolve alcun problema, semplicemente li crea, continuamente. Questa gente è peggio dei politicanti che smanettano donne e denaro. Questa casta, tranquilla nello stipendio, che mangia ogni giorno al ristorante con i soldi nostri, deve smetterla di rovinare la missione storica del sindacalismo. Ominicchi senza cultura, senza conoscenze, che hanno imparato quattro regole a memoria, che hanno scelto la carriera sindacale per non fare un cazzo o per arrotondare la pensione, vanno mandati a casa. O a lavorare. Questi uomini che usano il movimento sindacale per conquistarsi una poltrona nella politica o negli enti sub regionali, vanno mandati a casa. Questa gente costa l’ira di Dio ai lavoratori e alla collettività. Qui in Basilicata la situazione è diventata insostenibile, altrove non sappiamo.  Ridateci il sindacato dei lavoratori e della gente.