Forestazione, si va verso lo sciopero generale

5 aprile 2012 | 19:16
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Forestazione, si va verso lo sciopero generale
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Forestazione, si va verso lo sciopero generale
Forestazione, si va verso lo sciopero generale

Fai, Flai e Uila criticano la scelta del consiglio regionale di approvare senza emendamenti il piano di forestazione presentato dalla giunta

Il nodo resta la questione delle 151 giornate contributive, ma c’è dissenso anche su turn-over e governance.


La Risposta al Piano di Forestazione 2012 non s’è fatta attendere da parte dei diretti interessati. I lavoratori del settore, fanno sapere le segreterie  regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil sono passati ancora una volta in secondo piano. Nei prossimi giorni -si legge in una nota congiunta di Fai-Cisl, Flai-Cgil, e Uila-Uil-sarà comunicata la data della mobilitazione. Il piano così com’è va respinto in blocco perché non risponde alle sollecitazioni fatte dal sindacato in questi mesi e non fa chiarezza sui punti controversi, ovvero il rispetto dell’accordo del 2009 sulle 151 giornate, lo sblocco del turn-over e la governance del settore”, spiegano i segretari generali Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello.


Per i segretari delle tre sigle sindacali “non si può usare l’argomento capzioso della crisi economica e dei conti pubblici, come fa la giunta De Filippo, per fare cassa sulla pelle dei lavoratori. Con sole 112 giornate contributive non si modernizza il comparto forestale, al massimo si tira a campare e al sindacato non interessa tirare a campare. I veri risparmi- si legge ancora- si potranno ottenere riducendo il costo degli interventi a valle dei fenomeni di dissesto idrogeologico, vale a dire investendo con convinzione sulla prevenzione e la manutenzione del territorio montano”.

Fai, Flai e Uila chiedono, inoltre, lo sblocco del turn-over per “ringiovanire la platea dei forestali e determinare un minimo di opportunità occupazionale per i tanti giovani delle aree interne”. Anche l’affidamento della forestazione alle nuove aree programma non convince le organizzazioni sindacali che paventano “il rischio di un’eccessiva parcellizzazione degli interventi e di ritardi nella messa a regime della nuova gestione che si potrebbe ripercuotere sulle effettive giornate lavorative e quindi sul salario dei braccianti forestali”.