“Servono aiuti per gli imprenditori agricoli in difficoltà”

9 marzo 2012 | 20:13
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“Servono aiuti per gli imprenditori agricoli in difficoltà”
“Servono aiuti per gli imprenditori agricoli in difficoltà”
“Servono aiuti per gli imprenditori agricoli in difficoltà”
“Servono aiuti per gli imprenditori agricoli in difficoltà”

Salvare le aziende agricole lucane ‘non bancabili’ dalla crisi e dalle mani degli usurai. E’ dall’incontro di Altragricoltura con Regione Basilicata ed Ismea, che arriva l’impegno assunto dall’Assessorato all’Agricoltura a proseguire l’approfondimento della questione nel corso delle prossime settimane; a dare rilevanza assoluta alle difficoltà reali che ogni giorno affrontano gli imprenditori agricoli per i quali è impossibile accedere al credito delle banche

Si dice “soddisfatto” di questo esito il coordinatore nazionale di Altagricoltura, Gianni Fabbris: e non solo perché sono state accolte positivamente le proposte avanzate in favore degli imprenditori agricoli non ‘in bonis’ e, dunque, per il conseguente impegno preso dalla Regione, ma anche perché “paritario”, rispetto al Tavolo Verde convocato in mattinata (di oggi venerdì 9 marzo), è stato definito l’incontro con Altragricoltura che si tenuto a seguire, nel primo pomeriggio.

Non erano piaciuti, infatti, alla delegazione di Altragricoltura gli incontri ‘separati’ convocati dalla Regione Basilicata con Ismea e Abi prima; con le parti sindacali, poi. Né era piaciuto che queste ultime, riunite attorno al Tavolo Verde costituito da Coldiretti, Cia e Confagricoltura, avessero limitato l’azione di pressing sulle istituzioni al tema delle aziende agricole ‘in bonis’, dimenticando però che in Basilicata per la stragrande maggioranza non lo sono.

Nel corso della conferenza stampa di tarda mattinata, convocata al Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata alla presenza dell’assessore Rosa Mastrosimone, del dirigente generale Andrea Freschi, del presidente di Ismea Arturo Semerari, del segretario Commissione regionale Abi Valter Laurenzana, sono stati illustrati gli strumenti finanziari che, nell’ambito del Psr, la Regione Basilicata mette a disposizione delle imprese agricole che siano in linea con i criteri di Basilea2: cioè non connotate da rischio insolvenza, non in stato di crisi. Fondo di Garanzia in Agricoltura; Fondo Credito; Lettera di Garanzia (Gcard): un pacchetto di misure finanziarie che, da una dotazione di complessivi 16milioni di euro, genera una quota di finanziamento pubblico agevolato pari a circa 200milioni di euro.

“E’ stato compiuto – ammette Gianni Fabbris – decisamente un passo in avanti. Non solo salutiamo con favore gli strumenti finanziari che, gestiti dalla Regione Basilicata d’intesa con Ismea e Abi, faciliteranno il rapporto tra banche e imprese agricole ‘in bonis’, ma anche perchè siamo riusciti ad ottenere un incontro ‘alla pari’ del Tavolo Verde. Abbiamo potuto lanciare le nostre proposte che hanno ricevuto l’attenzione dell’Assessore e in particolare – evidenzia Fabbris – abbiamo chiesto: di mettere in campo un’azione straordinaria per salvare le aziende definite ‘non bancabili’ attraverso il coinvolgimento, attorno ad un unico Tavolo, anche dei Tribunali di Potenza e di Matera, oltre ad Ismea e alla Regione, al fine di individuare gli strumenti finanziari più idonei che, all’interno delle nuove normative, possano attuarsi; il consolidamento della debitoria, per poter dare finalmente respiro agli imprenditori agricoli in difficoltà; la costituzione di un gruppo di lavoro o task force che, nel tempo, possa occuparsi dell’accesso al credito e del risanamento delle aziende lucane, valutando le ipotesi più opportune da mettere in campo per avvicinare il più possibile il mondo delle aziende agricole alle banche”.

Nella delegazione di Altragricoltura agricoltori venuti dal Metapontino ma anche dalla Sicilia, confidando nell’innesco di una positiva ‘reazione a catena’. “Abbiamo varie vertenze in Italia sui temi agricoli – sottolinea Tano Malannino presidente nazionale Altragricoltura – concentrati in particolare attorno alla questione delle responsabilità debitoria a causa dalla mancanza di reddito. Credo che la vertenza qui in Basilicata possa essere particolarmente rilevante perché, se dovesse trovare soluzione, potrebbe avere ripercussioni rilevanti a livello nazionale. Se finalmente riusciremo a conquistare un vero risultato per gli agricoltori lucani, potremmo pensare di esportare il modello di questa soluzione dalla Basilicata anche ad altre realtà”.