La rubrica di Luciano Petrullo

8 marzo 2012 | 11:51
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La rubrica di Luciano Petrullo

C’è un ministro che ha parlato di politica schifosa. C’è chi si scandalizza di questa affermazione. Ovviamente gli scandalizzati sono i politici tacciati di fare politica schifosa.

Fra i cittadini non si rinvengono particolari manifestazioni di protesta all’affermazione del ministro. Anzi. Nel popolo italiano, invece, girano espressioni del tipo “era ora che qualcuno di loro lo ammettesse”, oppure serpeggia una vena ironica che si traduce in mille “ma davvero?”, “ma è mai possibile?”.

Il ministro, insomma, ha tradotto il pensiero dell’italiano medio, immutato nell’ultimo quarantennio: la politica fa veramente e superbamente schifo! E del resto se la politica italiana è costellata di scandali, mazzette, forniture e appalti sventati, immobili pagati da terzi, locazioni pagate da estranei, arresti, inchieste, processi, espulsioni dai partiti, autosospensioni, e bla bla bla, ebbene, non fa schifo la politica?

E ancora: se la politica non ha prodotto una riforma seria, una politica credibile, un’economia stabile, una giustizia sociale, un sistema meritocratico, ma piuttosto ha privilegiato i raccomandati, i comparielli, si è portata i parenti e i servitori in Parlamento a alla Regione, ha inventato sacche di distribuzione di prebende e contributi, ha nominato e strapagato servi della politica ammessi a svolgere ruoli importanti, delicati o solo strumentali, e ci ha portato nientepopodimenoche a un governo tecnico che le salvasse le chiappe, ebbene questa politica non è più che schifosa?

E allora come non essere d’accordo col ministro?

Ma un’osservazione la merita anche il ministro sboccato: non posso immaginare che non sapesse quanto faceva e fa schifo la politica. Non può rimanerne sorpreso, altrimenti finora ha vissuto nel paese delle meraviglie di Alice. E comunque un tecnico non può usare espressioni così poco tecniche. Dove è finito lo stile Bocconi? E l’aplomb dove se lo è messo nell’occasione?

Una considerevole caduta di stile. Per un attimo non è stato più un marziano, ma semplicemente un italiano. Come tutti noi, che sappiamo quanto faccia schifo la politica, per il solo fatto che la subiamo. Il ministro non l’ha mai subita, probabilmente. Faceva parte di un’altra Italia, quella che sta sempre bene, quella ricca e raffinata. Quella dei privilegi, scritti e non.

Mondo cane! Ma una politica solo seria e normale, come nel resto d’Europa, l’avrà mai l’Italia?