La rubrica di Luciano Petrullo

17 marzo 2012 | 13:08
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La rubrica di Luciano Petrullo

Allora facciamo un po’ di conti:

per fare opposizione basta un vignettista. Inutile andar a scartabellare fra delibere e organigrammi, inutile indagare sulle attività dirigenziali, sulle politiche sociali e quelle economiche, su come si spendono i soldi, su quello che non è stato fatto, o è stato fatto male, o che deve farsi. Basta una vignetta, un manifesto et voilà, il gioco è fatto e la maggioranza è servita. E scusate se è poco.

De Filippo è sceso su Facebook e ha interloquito con chi provava a dileggiare la sua politica. Evidentemente si è sentito toccato. Bene, basta davvero poco. E questo significa che, finora, davvero l’opposizione è stata talmente senza sale, scondita, superficiale, da non solleticare neanche il suo amor proprio. Ma, penso io, se basta un manifesto per turbare il Nostro, cosa farebbe se esistesse un’opposizione che, senza un compromesso che sia uno, contasse i capelli della attività politica e amministrativa della regione? Temo che potrebbe tentare il suicidio. Oppure, avrebbe più da fare, per elevare la politica del nulla e dello stagno quantomeno di un po’.

Des Dorides scappa. Era di passaggio. Ormai pare certo. E la politica? Tace. O non gliene frega niente, o già litiga per la successione.

In ogni caso ha preso una cantonata storica, scegliendo un personaggio che ha trattato la Basilicata come una residenza estiva, e lasciandola segna lasciare segni significativi, se non una situazione in continua ebollizione e un servizio sanitario scadente, e questo per la testimonianza dell’assessore in persona. Figuriamoci se parlassero i pazienti.

La settimana trascorsa ci ha regalato questi spunti. Mentre sulle ultime news relative agli appalti vinti dalla società pugliese oggi all’attenzione della Procura della Repubblica barese, preferiamo aspettare qualche altra notizia. Del resto con l’esperienza si impara: quante volte le Procure hanno fatto buchi nell’acqua? E quante volte condannati illustri hanno avuto ragione dopo decenni dalla Cassazione? La giustizia italiana è un trabiccolo da rottamare, fra l’altro supponente e costosissimo. Il governo Monti non farà il miracolo. Forse non farà nessun miracolo. E a Potenza certi uffici rinviano a più non posso, e la giustizia è affidata alla magistratura onoraria in maniera sempre più massiccia, con costi per lo Stato quasi nulli, ma con costi per i cittadini sempre uguali.

Questa è la giustizia sociale che vuole propinarci Monti? Grazie, possiamo farne a meno.