Il successo sornione di un fallimento plateale

16 marzo 2012 | 21:44
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Il successo sornione di un fallimento plateale

Pazzesco. Davvero Pazzesco. O meglio allucinante.  Proviamo a trattare una questione seria in modo diverso da come l’hanno trattata gli altri. La Conferenza delle Regioni ha riconosciuto il diritto della Basilicata, per il periodo 2014-2020 a ottenere, dall’Unione Europea, la cosiddetta carta di aiuti a finalità regionale. Significa che la Basilicata potrà accedere alle risorse destinate agli aiuti alle imprese. Perché? La Basilicata presenta dei criteri che non le permettono più di rientrare negli obiettivi europei di finanziamento, ma non ha le condizioni economiche per essere completamente fuori dagli aiuti. Quindi può rientrare in quel regime di aiuti (finanziamenti, crediti d’imposta e altre forme di sostegno) alle imprese concessi con percentuali più elevate rispetto alle altre Regioni. La Basilicata è l’unica a rientrare in questa categoria. Ma a una condizione.  Il requisito è avere un Pil inferiore al 90% della media europea.  Prima di esporre una breve riflessione occorre ricordare che la Regione del petrolio nel 2000-2006 era nell’obiettivo 1 dell’Unione Europea. Nel corso della nuova ondata di finanziamenti, 430 milioni di euro, del 2007-2013 era nell’obiettivo convergenza e quindi in uscita (phasing out) dall’obiettivo 1. La phasing out è stata determinata da indicatori economici, falsati dall’industria estrattiva e dall’industria automobilistica, che sicuramente non rendevano la realtà di una Regione sostanzialmente povera. Ad ogni modo, se le risorse impiegate nel periodo 2000-2013 avessero prodotto crescita e sviluppo oggi la Basilicata non sarebbe stata dichiarata pre-ammissibile alla carta di aiuti. Ma la vicenda è stata presentata come un grande successo di De Filippo il quale ha dichiarato: …”Le Regioni hanno riconosciuto alla Basilicata questo diritto, da noi fortemente richiesto. Puntiamo a mantenere una competitività elevata del territorio, anche rispetto ad altre realtà limitrofe… Affronteremo un periodo di transito nel ciclo di programmazione che ci condurrà al 2020. Come sempre non chiediamo privilegi ma di poter concorrere come sistema regione alla pari degli altri sistemi regionali e poi dimostrare sul campo le nostre capacità».  Sul campo queste capacità non sono state dimostrate già negli ultimi dieci anni. Per cui questa dichiarazione ha il sapore di una presa in giro rocambolesca. I miliardi di euro spesi dal 2000 ad oggi avrebbero dovuto portare la Basilicata nel circolo delle Regioni dell’obiettivo “competitività e occupazione”. Il salto naturale che una Regione avrebbe dovuto fare passando dal phasing out. L’Abruzzo ce l’ha fatta, per esempio.  Al contrario la Basilicata si arrampica a nuovi aiuti, chiede nuove risorse, spera di incassare ancora tanto denaro. Denaro inutile, sprecato, come ci racconta l’esperienza di questi anni.  Molti gridano al successo e invece è un fallimento. Non c’è da essere felici se il nostro Pil è sotto la media europea. Eppure per avere altri soldi bisogna continuare ad essere poveri, e mentre arrivano i soldi la povertà aumenta e così pure la possibilità di avere altri soldi. Pazzesco. Abbiamo un Governo regionale che scambia per successo un fallimento plateale. Come fidarsi di questi politici che per avere altri soldi devono impoverire la loro gente? Un vero successo del disastro.