Dal Vangelo secondo De Filippo: “ringraziamo San Petrolio”

29 marzo 2012 | 09:44
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Dal Vangelo secondo De Filippo: “ringraziamo San Petrolio”

Folgorata sulla via dell’ultimo Consiglio regionale ho sentito il bisogno di raccogliermi in preghiera per ringraziare il patrono della Basilicata

 San Petrolio mi rivolgo a te perchè ho peccato: ho avuto l’ardire e l’ardore di non credere in te. Folgorata sulla via dell’ultimo Consiglio regionale (di mercoledì 28 marzo), illuminata dalla lettura di un passo del “Vangelo secondo De Filippo” ho capito quanto importante sei stato per la Basilicata negli ultimi vent’anni. Ed è per questo, San Petrolio, che rivolgo a te la mia preghiera di ringraziamento, come è giusto che sia, visto che se non ci fossi stato tu oggi, questo sarebbe un lembo di terra arso dalla nullità. E allora grazie San Petrolio per averci dato i soldi per tenere in piedi l’università e perdona, tu che puoi tutto, i tanti giovani lucani che se ne vanno a studiare fuori. Grazie Petrolio per averci dato i soldi per “aggiungere risorse alla sanità lucana”, e perdona quelli che si fanno curare in altre strutture sanitarie solo perchè al San Carlo di Potenza non gli hanno diagnosticato un cancro, o perchè gli hanno fatto un esame al posto di quello prescritto. Questa gente non sa quello che fa, perdonala. E ancora grazie San Petrolio per averci dato le borse di studio e grazie per i soldini che dai ai Forestali e alle Vie Blu. Perdonami San Petrolio per aver pensato che tenere sul filo centinaia di lavoratori e lavoratrici del settore forestale, ogni anno, fosse un sacrilegio per la dignità umana. Perdonami se ho pensato che il settore delle Politiche sociali, a cui tu tanto hai dato, in Basilicata fosse marginale. Perdonami se ho pensato che quelle borse di studio a cui tu hai contribuito sono servite a poco se i giovani di questa terra sono disoccupati o costretti a scappare altrove. Ma soprattutto, oh santo Petrolio, perdona il mio peccato più grave: aver pensato che chi ha governato la Basilicata negli ultimi vent’anni lo avesse fatto sul serio. Quel che oggi abbiamo, come ci ha ricordato il Presidente De Filippo, lo dobbiamo a te oh nostro protettore. Che fortuna averti in questa terra! Se penso che invece ci sono regioni, in Italia, senza royalties dove le università sono punti di eccellenza, dove la sanità è degna di chiamarsi tale, dove si è pensato a proporre modelli di welfare rispondenti alle reali esigenze della gente, dove il lavoro non è carità, ma diritto. Perdona San Petrolio quelli che hanno paura di te. Quelli che vanno dicendo in giro che hanno il sospetto d’essersi ammalati per averti respirato, bevuto e mangiato. Perdona quelli che vogliono difendere a tutti i costi l’ambiente dalla tua presenza. Perdona quei contadini della Val d’Agri che non riescono più a raccogliere i frutti dei loro orti. Quei pazzi che se ne vanno in giro a fare analizzare le acque del Pertusillo solo perchè hanno trovato dei pesci morti. Un’ultima cosa San Petrolio: visto che siamo in tempi di magra e tu basti a far sopravvivere la Basilicata, potresti fare in modo che chi ha occupato inutilmente le poltrone del governo regionale se ne torni a casa? Così facciamo pure cassa!