Non smarriamo il ricordo delle Foibe

9 febbraio 2012 | 13:57
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Non smarriamo il ricordo delle Foibe

 Il 10 febbraio si celebra la Giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati. Tra l’ottobre del 1943 e il maggio del 1945 migliaia di italiani furono uccisi dai partigiani comunisti di Tito

Catturati nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni, vennero imprigionati e poi gettati ancor vivi nelle cavità carsiche, chiamate foibe: militari, finanzieri, marinai, maestri elementari, impiegati comunali e minatori, la cui unica colpa era quella di essere italiani.
Oggi non dobbiamo più consentire alla Storia di smarrire l’altra metà della memoria: i nostri deportati, infoibati, fucilati, annegati o lasciati morire di stenti e malattie nei campi di concentramento jugoslavi, non sono più morti di serie B. La responsabilità di aver taciuto, negato, ignorato, la verità per incoscienza politica o peggio per ideologia pesa come un macigno su chi invece di garantire e preservare i diritti delle popolazioni, ha agito freddamente per soddisfare calcoli diplomatici e convenienze internazionali. L’ambiguo comportamento del partito comunista italiano di allora rispetto al problema degli esuli e degli infoibati, lo ha, di fatto, reso partecipe dell’eccidio e della rimozione storica della tragedia: distanziare la responsabilità morale da quella materiale è stato il terreno fertile del negazionismo e dell’insabbiamento. La mortificazione dell’oblio è una ferita che difficilmente si rimarginerà nelle coscienze di chi ha subito l’odio della discriminazione, come ricordano le parole forti di Annamaria Muiesan, figlia di Domenico, vittima delle foibe: “Se nei nostri paesi non ci fossero stati quei piccoli comunisti italiani assetati di potere e animati di odio ideologico e di spirito di vendetta, e non avessero messo in atto una caccia spietata ai loro nemici storici, indifferente se buoni o cattivi, oggi noi tutti piangeremmo un numero assai meno elevato di scomparsi”. A oltre sessant’anni dagli avvenimenti, le foibe restano ancora una strage negata, esclusa dalla coscienza nazionale anche a causa di una discutibile parzialità dei libri scolastici che troppo poco hanno fatto, nel corso degli anni, in termini di chiarezza e spiegazione di cosa si è trattato. Nella giornata del Ricordo tutto questo si deve dire a chi ancora non sa, per restituire a questa tragedia la verità, proponendola come patrimonio collettivo della storia italiana.

F. Nicola Riviello                                                                                                                                              

Coordinatore Regionale Giovane Italia