Mò basta! “Noi siamo dalla parte dell’ambiente”

23 febbraio 2012 | 12:51
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Mò basta! “Noi siamo dalla parte dell’ambiente”

E’ iniziato il conto alla rovescia per la manifestazione Mo’ basta. Oggi 25 febbraio ambientalisti, associazioni e movimenti politici e semplici cittadini scendono in piazza a Potenza in difesa dell’ambiente e della salute dei lucaniLa manifestazione prenderà il via alle 10 da piazza Bologna da dove in corteo si raggiungerà la vicina piazza Don Bosco. Nello spazio antistante la chiesa dei Salesiani prenderà il via il dibattito. I manifestanti esprimeranno il proprio dissenso al raddoppio del Centro Oli di Viggiano, alle autorizzazioni a ulteriori ricerche ed estrazioni. Un fermo no sarà espresso all’apertura di Fenice e alla realizzazione, all’Itrec di Rotondella di un deposito di scorie nucleari. Al dibattito seguirà l’esibizione di diversi gruppi musicali. Nel pomeriggio alle 16 nella Cappella dei Celestini di Palazzo Loffredo è convocato un incontro tra tutti i rappresentanti dei movimenti protagonisti della manifestazione, i cittadini, le associazioni impegnati nelle vertenze, nelle iniziative di resistenza alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in Basilicata. In questa direzione si conferma l’appello di Gianni Fabbris, leader del Comitato Terre Joniche e responsabile di Altragricoltura che dichiara: “A nome di Altragricoltura e del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche invito sia quanti partecipano alla manifestazione della mattina sia quanti non ci saranno, comunque tutti quanti sono impegnati nelle vertenze per il territorio, l’ambiente, i diritti, il lavoro, le associazioni ed i movimenti lucani ad un incontro per discutere come mettere insieme le esperienze e come lavorare insieme ad unificarle.
Mai come ora c’è bisogno della più ampia ed efficace iniziativa che sappia difendere le nostre aziende ed il lavoro, sappia dare voce all’indignazione dei disoccupati i e dei giovani costretti a lasciare la Basilicata, che faccia contare davvero il grido dei tanti lucani che dicono no all’aumento del carburante, al pizzo delle banche e delle esattorie, all’odioso ricatto delle mafie e della corruzione politica, alle trivelle selvagge nelle nostre terre e nei nostri mari, al sottosviluppo della Basilicata regione più povera d’Italia, allo sfruttamento del territorio da parte delle multinazionali del petrolio e dei rifiuti.
Abbiamo bisogno di cambiare i rapporti di forza con la politica che governa questa Regione per salvare la Basilicata da un sistema politico corrotto e incompetente, per tutelare i nostri beni comuni, la salute dei lucani che si ammalano di tumore piu’ della media nazionale, la loro dignità e libertà.
Abbiamo il dovere di offrire agli uomini ed alle donne della Basilicata la possibilità reale di contare e rivendicare la dignità ed il rispetto negato da quanti stanno governando e negando il futuro.
Per farlo dobbiamo superare le tante divisioni in cui la politica ci ha tenuto, vincendo la tentazione di rimanere chiusi dentro la prigione delle mille sigle e della nostra frammentazione che ci condanna alla marginalità ed alla impotenza ma, al contrario, considerando le nostre pluralità e diversità come la nostra più grande forza e la base da offrire a quanti hanno a cuore le sorti della nostra regione”.