Minorenne costretta a prostituirsi

16 febbraio 2012 | 19:15
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Minorenne costretta a prostituirsi

L’arresto rientra nell’ambito dell’inchiesta su un’agenzia che organizzava feste di addio al celibato “con tanto di sesso a pagamento”. La minore, di origine romena, secondo gli inquirenti era tenuta segregata in casa dell’uomo arrestato

L’operazione “Divina” aveva già portato alla denuncia di tre persone, un uomo e due donne, di Lavello, indagati per sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione. I tre, secondo i magistrati, erano a capo di un’agenzia che organizzava feste provate con sesso a pagamento. Il prosieguo delle indagini ha permesso di portare il salvo la giovanissima romena costretta a prostituirsi. La ragazza veniva costretta a prendere parte a feste private di addio al celibato, con tanto di prestazioni sessuali dietro pagamento incassato dall’arrestato. Gli spettacoli “attenzionati” dagli inquirenti, a cui veniva fatta partecipare la giovane donna, sono numerosi e venivano svolti in diverse localita’ sia lucane che calabresi, pugliesi e laziali.

Da quanto emerso dalle indagini, la giovane piu’ volte avrebbe tentato invano di scappare dall’abitazione presso cui era segregata dalllo scorso mese di luglio. In diverse circostanze l’arrestato, al fine di impedire alla giovane di allontanarsi, la minacciava con delle armi dallo stesso illegalmente detenute e talvolta alle minacce seguivano i fatti, tant’e’ che più volte è stata anche picchiata. Grazie al soccorso di un passante la giovane è riuscita finalmente a fuggire.

Le ipotesi di reato che vengono contestate al 43enne, dal giudice per le indagini preliminari  del tribunale di Melfi, sono quelle di sequestro di persona, induzione, favoreggiamento e sfruttamento, anche con la minaccia di armi, della prostituzione minorile, nonchè di detenzione illegale di armi.

Ricordiamo che le indagini, coordinate dai carabinieri della Compagnia di Venosa. All’arrestato sono stati concessi gli arresti domiciliari.