La caccia si chiude con 86 vittime

2 febbraio 2012 | 16:30
Share0
La caccia si chiude con 86 vittime

In Basilicata una persona raggiunta per sbaglio da un proiettile è rimasta uccisa durante una battuta al cinghiale a Lauria nel mese di ottobre 2011. Un trend, quello evidenziato dall’Associazione vittime della caccia, sicuramente in calo rispetto all’anno 2011 ma altrettanto drammatico a conferma della pericolosità della pratica venatoria

In totale le vittime di incidenti di caccia sono 86 in tutta Italia. Undici i morti e 75 i feriti. La Basilicata, con un morto, è tra le regioni con il minor numero di decessi. L’uomo morto in Basilicata si chiamava Antonio Cosentino. E’ rimasto vittima di un incidente il 22 ottobre scorso, nei pressi di Lauria. Cosentino colpito accidentalmente dal proiettile sparato da un compagno di squadra è tra le 86 vittime della caccia e tra gli 11 morti. A fine stagione, la caccia si è chiusa a gennaio, il bilancio resta comqune drammatico se pure i morti sono diminuiti rispetto agli anni passati. Tra le 11 persone che hanno perso la vita, dieci sono cacciatori, cui si aggiunge un uomo raggiunto da un proiettile, in provincia di Frosinone, mentre raccoglieva funghi. Il dato è in netto calo rispetto al trend degli ultimi anni, che vede 25 morti nel 2010, 23 nel 2009, 24 nel 2008 e 25 nel 2007. Dei feriti, invece, 62 sono i cacciatori e 13 non cacciatori, tra cui due adolescenti in Umbria e in Veneto. La regione con il maggior numero di vittime è la Sardegna, con 3 morti e 12 feriti dal 1 settembre 2011 al 31 gennaio 2012. Due morti si sono registrati in Toscana e uno nelle regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia e Molise. Campania, Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta, secondo i dati ricavati dai quotidiani locali sono le regioni in cui non ci sono stati morti e solo un ferito.