Il carcere di Potenza fa acqua da tutti i lati

23 febbraio 2012 | 17:42
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Il carcere di Potenza fa acqua da tutti i lati

“L’ostilità dell’amministrazione penitenziaria contribuisce così a mettere a rischio la vita del personale di polizia penitenziaria e la sicurezza dell’Istituto”

Le abbondanti nevicate dei giorni scorsi anno messo in crisi anche il carcere di Potenza, attualmente con l’innalzamento delle temperatura e lo scioglimento della neve, si evidenziano tutte le problematiche strutturali già ampliamente denunciate, tanto, che le infiltrazioni sono presenti ovunque, piove nelle stanze sia della caserma agenti femminile sia maschile, nei vari corridoi, uffici e reparti,  se dovesse continuare così, senza un preciso programma di intervento di manutenzione, fra qualche anno il personale dovrà viaggiare anche nei luoghi chiusi con l’ombrello aperto.
I tetti sono tutti da rifare, le tegole si sgretolano riempiendo le grondaie che sono già piene che ostruiscono il normale camminamento delle acque, tanto che le stesse scorrono lungo i muri e solai, mettendo ulteriormente sotto sforzo le precarie condizioni strutturali.
L’istituto è in bolletta, non ha la disponibilità economica per la manutenzione ordinaria, per le pulizie delle grondaie, neanche per comprare le lampadine per il ricambio nelle camere detentive per l’illuminazione. Una struttura in piena crisi, da voci giunte, risulta in debito con vari fornitori, in
ritardo nel pagamento di acqua, gas, luce e spazzatura, per la mancanza di copertura finanziaria su diversi capitoli, dovuto anche ai notevoli tagli scaturiti
dalle varie manovre economiche, ma anche per un’Amministrazione che pare sempre più lontana dai problemi che la circondano, visto che ha pensato (col piano carceri), solo al finanziamento di nuove strutture tralasciando le defaiance strutturali di quelle gia esistenti e di vecchia data.
La cinta muraria è inadeguata secondo le normative vigenti, la UIL ha sollecitato verifiche da parte di tecnici competenti già dal lontano 2008, con visite ispettive dai vari organi sindacali anche territoriali.
Nonostante i sopralluoghi avvenuti nel 2009 da membri provenienti dal D.A.P. Roma, per le perizie tecniche di competenza, a distanza di quattro anni nulla è mutato, quindi, a preoccupare oggi il sindacato sono i pericoli a cui è esposto il personale. L’ostilità dell’amministrazione penitenziaria contribuisce così a mettere a rischio la vita del personale di polizia penitenziaria e la sicurezza dell’Istituto.

Donato Sabia (UilPa Penitenziari Basilicata)